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 2025  aprile 03 Giovedì calendario

Il presidente Mattarella: “L’intelligenza artificiale mette a rischio il pluralismo linguistico”

La lingua come strumento di libertà, «cifra identitaria che, in tempi di intensi scambi tra le persone e i popoli, agisce da strumento d’inclusione, di apertura, di offerta di sè al mondo intero». Per questo, ancora di più con l’avvento dell’intelligenza artificiale, va salvaguardato il pluralismo linguistico, che altrimenti rischia di scomparire.
Parte da qui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio al presidente della Comunità Radiotelevisiva Italofona, Mariangelo Timbal, che festeggia il 40esimo anniversario dalla nascita.
«L’esclusione nasce dalla povertà delle capacità di esprimersi, dei patrimoni lessicali. La sudditanza si alimenta della cancellazione delle parole e con la sostituzione di esse con quelle del dispotismo di turno» ha continuato il presidente della Repubblica, mettendo in guardia dal rischio, che si potrebbe fare ancora più alto con l’avvento dell’IA, di diminuire il pluralismo linguistico, «con il conseguente depauperamento del patrimonio culturale che gli idiomi veicolano, a favore di neo linguaggi con vocazione esclusivamente funzionale alla mera operatività digitale».
«La lingua è chiave di accesso a uno “specifico” culturale straordinario dispiegatosi nei secoli e offerto alla comunità umana nelle sue espressioni più alte: la scienza, l’arte in ogni sua forma, gli stili di vita» ha proseguito Mattarella. E «l’italiano è, oggi, fra le lingue più studiate al mondo», perciò «valorizzare la diffusione della lingua e della cultura italofone attraverso le migliori realizzazioni audiovisive e multimediali vuol dire diffondere valori culturali e civili che appartengono all’intera Europa».
La difesa della lingua auspicata dal Capo dello Stato è tanto più importante in una stagione in cui questa, come avviene oggi, è «spinta all’omologazione e all’impoverimento operato attraverso i processi di semplificazione dei media digitali» che «tende a ridurre la ricchezza del lessico».