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 2025  marzo 30 Domenica calendario

Samuele Cottafava & Valentina Gottardi, fidanzati d’oro del beach volley italiano

Sono i fidanzatini di Peynet, i Mila e Shiro del beach volley. Gli innamorati che si dividono tra la loro Modena, i centri di preparazione di Formia e Pescara, decine di videocall, e mete da sogno per i tornei internazionali: Yucatan, Brasile, costiera turca, Doha. Sono Valentina Gottardi e Samuele Cottafava, volti di uno sport relativamente giovane, arrivato in Italia nel 1984, entrato nel programma olimpico nel 1996, ma già capace di regalare visioni sotto i cinque cerchi. Copacabana trasformata in uno stadio, con una finale notturna Brasile-Italia nel 2016. La torre Eiffel che si affaccia su un catino di folla e un campo di sabbia, la scorsa estate. Già si può immaginare cosa sarà Los Angeles, sulle spiagge californiane dove tutto è nato.
Ma alle Olimpiadi 2028 bisogna ancora qualificarsi, e per questa missione sono stati incaricati loro due come punto di riferimento del progetto tecnico azzurro. Dopo una prima esperienza che li ha visti, nei tornei olimpici, aggiungere qualche pagina alla storia del beach italiano. Anche se la loro storia è cominciata molto prima di Parigi.
Ti suono una canzone
«Io giocavo a volley, soltanto a diciotto anni sono passata al beach», racconta Valentina, 22 anni, 1,84 metri, argento agli Europei 2024 all’Aia, voce morbida che nasconde determinazione. «Samuele lo conoscevo come fratello di Filippo, che ha la mia stessa età e giocava nel mio club, abbiamo fatto anche il torneo delle Province insieme, ero andata là per seguirlo. È stato in quel periodo che Samuele mi ha contattato su Instagram». Un metro e 94, ventisei anni, azzurro da quando ne aveva diciannove, Samuele Cottafava ha un ricordo nitido di quel periodo: «Ero andato a Formia per allenarmi, un’estate i tecnici ci dissero che ci avrebbe raggiunto il gruppo femminile del Club Italia. Nell’elenco delle ragazze che sarebbero arrivate c’era Valentina. Quell’estate mi avvicinai a lei a Modena, poi in inverno ci siamo ritrovati in un ritiro in cui vigevano alcune regole, agli allenatori non piaceva che si frequentassero ragazzi e ragazze giovanissime. Ma sui treni che ci riportavano a Modena nel weekend abbiamo cominciato a conoscerci. Quando la relazione è diventata stabile e forte, nessuno ha sollevato più problemi».
Stabile, la relazione può essere anche a distanza, su un circuito come quello del beach volley che spesso separa i due incoraggiando la fantasia nel creare momenti speciali. «Per San Valentino lui mi ha chiamato, e ha cominciato a suonare», ricorda Valentina. «Nel ritiro di Pescara mi dedico a una mia passione, il piano», spiega Samuele. «Ho una tastiera Casio da 88 tasti. Qualche lezione l’ho presa, ma vado soprattutto a orecchio, mi piacciono i Linkin Park e ho un repertorio di una cinquantina di canzoni di tutti i generi. Quella volta scelsi Someone You Loved di Lewis Capaldi, era l’occasione giusta».
Poi c’è stata quella sera in cui lei si è spaventata, ma solo perché lui le aveva preparato un’altra sorpresa. «Samuele era a Cancun per un torneo, e sapevo che sarebbe tornato in una certa data», continua Valentina. «A un certo punto vedo un’ombra dietro la finestra, una sagoma che bussa sul vetro, comincio a preoccuparmi fino a quando scopro che era proprio Samuele: aveva anticipato il suo volo di due giorni per incontrarmi».
Diretta per il successo
Valentina Gottardi studia Ingegneria a Reggio Emilia, e un giorno vorrebbe diventare amministratrice delegata in un’azienda. Samuele Cottafava sente che il beach potrebbe essere il suo mondo anche quando si sarà ritirato. Entrambi hanno appena smesso di giocare con partner storici e pieni di esperienza e carisma come Marta Menegatti e Paolo Nicolai. Ora sono i due giovani a dover crescere in fretta e diventare punto di riferimento. Con gli stessi compiti di chi è chiamato a guidare un quadriennio olimpico.
Solo il mondo dei social sembra dividerli e posizionarli su livelli ben separati: 100 mila follower per Valentina, poco meno di 12 mila per Samuele su Instagram. Tutto nasce da una partita olimpica cominciata alle 10 di sera sotto la torre Eiffel, persa solo al terzo set da Gottardi/Menegatti contro le americane Hughes/Cheng. «Siamo andate in diretta anche in America, dove il beach volley è molto seguito», spiega Valentina. «Ricevo messaggi da tutte le parti del mondo. Ci sono anche hater che mi attaccano perché gioco in costume da bagno: lo trovo comodo e lo indosso, visto che il regolamento me lo permette. Ma la maggior parte dei follower si è innamorata del mio sport: vogliono cominciare, mi chiedono top firmati e io li mando volentieri». «Il suo exploit», dice Samuele, «è stato molto utile per conquistare visibilità in uno sport minore. È la nostra arma vincente verso Los Angeles».