il Fatto Quotidiano, 29 marzo 2025
Pure mezzo Pd scarica Picierno, dopo l’incontro con la lobby dei coloni israeliani. “Incompatibile coi nostri valori”
A metà pomeriggio arriva l’attacco di un nutrito gruppo di parlamentari Pd a Pina Picierno per l’incontro con l’organizzazione Idsf (Israel Defense and Security Forum) “che propugna apertamente le ragioni dei coloni in Cisgiordania, i crimini contro l’umanità perpetrati a Gaza e nega esplicitamente la soluzione di due popoli due Stati”.
I deputati del Pd dell’Intergruppo parlamentare per la pace tra Israele e Palestina vanno giù diritti: “Chiediamo di prendere apertamente le distanze da questi ed altri attori che nel campo israeliano stanno sabotando ogni soluzione politica al conflitto”, dicono Ouidad Bakkali, Laura Boldrini, Susanna Camusso, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Arturo Scotto, Nico Stumpo e Stefano Vaccari. Spiegano tra le altre cose: “Riteniamo incompatibili con i valori dell’Ue la permanenza di un’organizzazione come questa nel registro delle lobby accreditate presso il Parlamento di Bruxelles. E riteniamo incompatibile con le politiche del Pd intrattenere qualsiasi relazione con simili realtà”. La nota arriva dopo che in mattinata ad attaccare Picierno erano stati gli europarlamentari 5S: “L’incontro fa chiarezza ancora una volta sulla vera dottrina di Pina Picierno, che sulla politica estera è nei fatti uguale a quella di FdI e della Lega. Noi siamo invece orgogliosamente e a viso aperto dalla parte del diritto internazionale, della Corte penale internazionale e del popolo palestinese”. Picierno aveva risposto, dopo aver definito l’editoriale di Marco Travaglio “un tentativo di mostrificazione della sottoscritta”: “Posso incontrare chi non la pensa come me e argomentare che lo Stato di diritto è un valore universale; il mio impegno per la libertà dei popoli e per la democrazia mi permette di incontrare Idfs e di chiedere di riflettere su quanto la crudeltà della guerra stia trascinando Israele dalla parte sbagliata della storia”. Isdf resta un’organizzazione che ha legami diretti con Netanyahu e che – secondo Haaretz – usa fondi esentasse statunitensi per sostenere gli insediamenti israeliani nei territori occupati. Ancora. Una delle figure a capo di questo gruppo è il Brigadiere generale Amir Aviv, uno che nel 2023 sosteneva il trasferimento dei palestinesi da Gaza nel deserto del Sinai. Ma Picierno rivendica il diritto di incontrarli. E va a testa bassa anche contro i suoi colleghi dem: “Non consento a nessuno di dirmi cosa fare”. La solidarietà arriva solo da Filippo Sensi, Simona Malpezzi e Piero Fassino. Dal Nazareno tutto tace: già una scelta piuttosto chiara.
Gli stretti rapporti di Picierno con Israele sono noti da tempo. Come rivelò un’inchiesta di Report di gennaio la vicepresidente è membro della Transatlantic Friends of Israel, un comitato di parlamentari europei e membri del Congresso, collegati a una delle più influenti lobby israeliane, il Transatlantic Institute.
L’unico voto che c’è stato in questa legislatura al Parlamento europeo è una richiesta del gruppo The Left, il 17 luglio, per chiedere un dibattito urgente sulla situazione in Palestina. L’aula respinse. Alla richiesta si associò la delegazione dem. Ma non Picierno. “The Left è un altro gruppo politico”, spiega lei. Oggi parlerà in apertura del congresso di Azione. Si attendono scintille.