Corriere della Sera, 28 marzo 2025
«Evasori in cella», le ricette di Lotito
«Hai avuto problemi con le tasse? Benissimo. Io Stato ti do dieci anni per pagare, ma poi stop. A quel punto, se non lo fai, vuol dire che o sei morto o che non vuoi pagare. E io ti denuncio per frode». La ricetta di Claudio Lotito per affrontare l’evasione fiscale è molto semplice: «Sconti a chi è fedele e ha sempre pagato tutto e carcere per gli evasori. Come in America. Lì per queste cose ti mettono dentro e buttano la chiave». «Dobbiamo fare delle scelte. Qui abbiamo tremila miliardi di debito pubblico, e dobbiamo ripagare il Pnrr, e 1.200 miliardi di tasse non riscosse, ma è possibile?» ripete il senatore di Forza Italia impegnato in questi giorni in commissione Finanze nelle audizioni sulla proposta della Lega di una nuova rottamazione delle cartelle.
«Su quei 1.200 miliardi ce ne sono solo 600 recuperabili? Vendiamoceli. Avendo avuto interlocuzioni internazionali vi dico che ci sono fondi che comprerebbero pro-soluto. Ci danno tre, quattrocento miliardi e abbiamo risolto. Se poi riscuotono o non riscuotono, non è un problema nostro» assicura. «Ma deve essere – puntualizza – un fondo Usa, che non può fare compensazioni fiscali, sennò è una partita di giro. Ne ho parlato a Giorgetti, ha detto che sono diabolico».
«La nuova rottamazione ok, ma poi le cose devono cambiare. Io sono un cittadino modello, pago tutto, e allora fammi uno sconto: dieci, venti per cento» dice Lotito. Per gli evasori nessuna pietà. «E bisogna cercare i veri proprietari delle società, che usano teste di legno come amministratori. La Lazio, per esempio: è la mia, ma tra i soci non mi vedi. Solo alla fine della settima catena di controllo risulto proprietario effettivo».