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 2025  marzo 25 Martedì calendario

Italia patria degli euroscettici: sono il 31%. Solo la Repubblica ceca come il Belpaese

Che si chiamino euro-scettici, euro-critici, o euro-insoddisfatti, cambia poco: sono comunque italiani. Nessuno, all’interno dell’Ue, è più scontento dell’Unione europea di quanto lo sono uomini e donne d’Italia. Nello Stivale tre cittadini su dieci bocciano il progetto di integrazione e suggeriscono, di fatto, una «Italexit», l’uscita dal club a dodici stelle. Il motivo? Starvi dentro «non ha giovato». Così ha risposto il 31% degli intervistati da Eurobarometro per l’ultimo sondaggio commissionato dal Parlamento europeo per chiedere l’opinione su cosa l’Ue dovrebbe fare per rispondere alle esigenze dei cittadini.
Sia chiaro, per gli italiani l’Unione europea non è in discussione. È un bene per il 67% di loro, però l’indice di insoddisfazione è il più alto, pari solo a quello della Repubblica ceca. Una percezione, quella tricolore, che non è cambiata veramente. Chi non amava il progetto d’integrazione e guardava più Italia e a meno Europa non ha cambiato idea. Il dato italiano è in aumento perché un 4% di quanti un anno dicevano di non sapere se essere parte del club a dodici stelle fosse un fatto positivo o negativo ora propendono per la prima ipotesi.
Niente armamenti, gli italiani chiedono all’Ue di puntellare l’economia
Nell’Unione europea che guarda con preoccupazione alle manovre militarI della Russia e al riarmo silenzioso della Cina, per gli italiani la priorità dell’Ue non può essere quella di un rilancio dell’industria pesante. Sebbene sicurezza e difesa restino la preoccupazione principale a livello europeo (così dice il 36% dei cittadini Ue interrogati), per gli italiani la priorità numero uno è evitare una nuova crisi economica. Competitività, economia e industria sono il tema che assilla maggiormente gli italiani (34% dei rispondenti).
L’orientamento tricolore risponde comunque all’andamento generale. Perché rispetto a un anno fa sono un po’ meno quanti mettono difesa e sicurezza al primo posto del raggio d’azione dell’Ue (-1%, al 36%) e sono un po’ di più quanti avvertono la messa in sicurezza di crescita e lavoro (+5%, al 32%). Non sorprende, dunque, se al Parlamento europeo si chiede di occuparsi con rinnovato e maggiore impegno alla lotta all’inflazione e al costo della vita (43% degli europei, e 43% degli italiani), nonostante questo non ricada nella competenze dell’eurocamera.
Un europeo su tre teme di impoverirsi
Tra riduzione del potere d’acquisto e tensioni geopolitiche con le ripercussioni del caso sull’economia, c’è un generalizzato timore di peggioramento della propria condizione economica. Un europeo su tre (33%) ha paura che da qui a cinque anni il proprio standard deteriorarsi, e questo è vero soprattutto tra i cittadini di Francia (53%) e Germania (47%), le due principali economia dell’Ue e della sua eurozona. Una percezione della realtà che suggerisce come e quanto la crisi economica in questi Paesi sia già avvertita.