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 2025  marzo 25 Martedì calendario

Armi, Ue e Canada scappano dal comando Usa

I membri della Nato hanno diversi modi per rispondere alle minacce di Donald Trump; smettere di comprare armi statunitensi sarebbe uno dei più efficaci. È un processo lungo e che rischia di lasciare scoperti diversi settori della Difesa. Tuttavia, la possibilità che la Casa Bianca disabiliti o riduca l’efficienza di alcuni sistemi d’arma, in particolare aerei, ha suscitato molta preoccupazione.
Canada e Portogallo hanno già annunciato di star riconsiderando l’acquisto degli F-35, aerei da combattimento di quinta generazione prodotti da Lockheed Martin. Da giorni in Germania si susseguono dichiarazioni sull’opportunità di onorare il contratto da 10 miliardi di euro per l’acquisto di 35 F-35, con la prima consegna prevista per l’inizio del 2027.
Il problema, evidenziato da diversi esperti, è che questi aerei necessitano di aggiornamenti costanti, senza i quali perdono le loro capacità. Secondo il settimanale tedesco Stern, nei contratti il governo degli Stati Uniti si è riservato il diritto di “interrompere o sospendere la fornitura di servizi in tutto o in parte in qualsiasi momento, in caso di circostanze insolite e convincenti”. Inoltre, il cosiddetto Foreign Assistance Act consente agli Stati Uniti di monitorare l’uso finale di tutti gli aerei. L’archiviazione dei dati dei computer di bordo nel cloud di Amazon, a cui gli Stati Uniti hanno accesso, solleva preoccupazioni. “L’F-35 è un sistema essenzialmente controllato dagli Stati Uniti”, ha dichiarato al Tagesspiegel l’esperto di politica estera della Cdu, Roderich Kiesewetter. Ha chiesto che “i contratti esistenti con gli Stati Uniti vengano rivisti” e ha sottolineato che “è assolutamente imperativo cercare alternative ora per essere preparati nel caso in cui gli Stati Uniti interrompano la condivisione nucleare”. Kiesewetter è una delle figure di punta del nuovo Bundestag, che prenderà servizio oggi, e il suo partito guiderà il più importante piano di riarmo d’Europa. Una delle prerogative sarà ridurre la dipendenza dal Pentagono e sviluppare l’industria della Difesa nazionale, e in seconda battuta, quella dell’Unione europea. “Difesa made in Germany. Per l’indipendenza della Germania”, si legge sui cartelloni pubblicitari della German Aerospace Industries Association, apparsi in diverse stazioni ferroviarie tedesche.
Oggi quasi due terzi delle importazioni europee di armi provengono dagli Stati Uniti. Secondo i dati del Sipri, importante centro di ricerca svedese, la percentuale di importazioni europee di armi provenienti dagli Stati Uniti è aumentata dal 52% nel periodo 2015-2019 al 64% nel periodo 2020-2024. Alcuni paesi, come la Polonia, dopo aver svuotato i propri arsenali dalle armi sovietiche, inviandole come aiuti militari all’esercito ucraino, hanno fatto ordini miliardari negli Usa.
Secondo alcune fonti del Washington Post, gli Stati “europei continueranno ad acquistare armi americane già pronte, mentre rafforzano le proprie capacità. Tuttavia, l’imprevedibilità dell’amministrazione Trump ha intensificato il loro impegno nel potenziare i propri arsenali e sviluppare una produzione autonoma”. La scorsa settimana il presidente statunitense ha annunciato che la Boeing produrrà l’F-47, il caccia di nuova generazione, la sesta. Mentre presentava il progetto, Trump ha dichiarato che la versione dell’aereo venduta agli alleati avrebbe capacità ridotte, “perché un giorno potrebbero non essere più nostri alleati”. Al momento, l’Europa non ha sviluppato un caccia di quinta generazione; quasi tutti gli eserciti Nato hanno ordinato gli F-35. Non c’è alternativa. O meglio, chi non volesse comprare gli aerei della Lockheed Martin dovrebbe pensare ad acquistare i Sukhoi Su-57, russi, o i Chengdu J-20, cinesi. La prospettiva è sviluppare un’alternativa europea, in collaborazione con il Canada e altri. Oltre vent’anni fa entrò in servizio l’Eurofighter Typhoon, un caccia multiruolo di quarta generazione avanzata, sviluppato da un consorzio europeo che include Airbus, BAE Systems e Leonardo. In Germania ci sono già prime richieste affinché un progetto simile venga ripetuto.
Thomas Pretzl, presidente dei Consigli di fabbrica della Divisione di difesa di Airbus, ha chiesto la cancellazione degli ordini per gli F-35 dagli Stati Uniti, spiegando che la Germania dovrebbe invece assumere un ruolo da protagonista nella costruzione di aerei militari.
I caccia sono solo uno dei sistemi d’arma sotto osservazione. Infatti, c’è la possibilità che Washington riduca l’efficacia anche di droni e missili, tra cui i Patriot, parte integrante della Difesa aerea di quasi tutti i Paesi Nato. Anche in questo caso esistono alternative, come i SAMP/T sviluppati e adottati da Francia e Italia. Ma la produzione è (ancora) troppo piccola e frammentata per poter sostituire i sistemi d’arma statunitensi.