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 2025  marzo 25 Martedì calendario

A Venezia conduttrici invece di madrine

La Mostra del Cinema di Venezia sarebbe pronta a dare l’addio alle “madrine”. Obiettivo di quelle che sembrano essere nuove linee guida in materia di genere sarebbe proprio quello di rendere più universale e coinvolgente il ruolo, modificandolo in quello – forse meno “cinematografico” ma più inclusivo – di “conduttrice”. In una parola: Venezia segue Sanremo. Il palco dell’Ariston, infatti, da oltre un decennio ha tracciato una linea sulla parola “vallette” per passare proprio alle co-conduttrici. Tutto ciò puntando a trasformare in realtà i concetti le “pari opportunità” che, evidentemente, contano anche quando ci si trova tra dive e divi osannatissimi sul red carpet del Lido di Venezia.
A riferire la notizia che, al momento manca ancora di una nota ufficiale d’accompagno, è stato il direttore artistico della Mostra del Cinema, Alberto Barbera, intervenuto nel fine settimana appena trascorso alla festa conclusiva del Premio Fuoriclasse, tenutasi nella Distilleria Castagner di Vazzola, in provincia di Treviso. «Rivoluzioneremo la cerimonia di apertura della Mostra del cinema di Venezia per renderla un po’ meno ingessata. E quest’anno non avremo più una “Madrina”, ma una conduttrice, o perché no, un conduttore. Una scelta sostenuta dal presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco, per valorizzare questa figura, trasformando la madrina, che si presenta sul palco e legge una presentazione, in una conduttrice che regge i giochi e avrà un ruolo più attivo». Queste le parole pronunciate da Barbera nel corso di un talk e riportate dalla giornalista dei quotidiani del gruppo NordEst Multimedia, Elena Grassi.
Ad ascoltare incuriositi l’annuncio erano circa trecento persone, richiamate certamente anche dalla presenza di Valeria Golino, ospite d’onore, giunta nel comune del trevigiano proprio per ricevere il premio dalle mani dello stesso Barbera. Golino, attrice e regista sempre più apprezzata in Italia e all’estero, che peraltro non ha mai ricoperto il ruolo di madrina dell’evento veneziano. Una figura, quella della madrina, che esiste da soli venticinque anni. A pensarla e istituirla è stato, con l’avvento del nuovo millennio, il direttore di allora, Marco Muller. Dal 2000 al 2024 le madrine sono state 22 e c’è stato spazio anche per due “padrini”, segnale del fatto che in qualche modo un vago sentore del dibattito sempre più acceso sulla necessaria parità dei sessi, almeno per un paio di stagioni, si è fatto vivo pure sul Lido, allorquando gli attori scelti nel ruolo di “valletti” furono Alessandro Borghi, nel 2011, e Michele Riondino nel 2018.
Per il resto ad essere scelte sono state sempre e solo attrici. La prima fu, proprio all’alba del XXI secolo, Chiara Caselli, già musa di Antonioni, allora 33enne che ritroviamo proprio in questi giorni nelle sale diretta da Pupi Avati nel film L’orto americano.
Dopo di lei hanno “benedetto” la Mostra con le loro grazie: Stefania Rocca, Alessandra Martines, Claudia Gerini, Ines Sastre, Isabella Ferrari, Ambra Angiolini, Ksenia Rappoport, Maria Grazia Cucinotta, Isabella Ragonese, Vittoria Puccini, Kasia Smutniak, Eva Riccobono, Luisa Ranieri, Elisa Sednaoui, Sonia Bergamasco, Alessandra Mastronardi, Anna Foglietta, Serena Rossi, Rocio Munoz Morales, Caterina Murino, e lo scorso anno, forse a chiudere definitivamente l’elenco, la 40enne top model, attrice e da quest’anno anche regista Sveva Alviti, nota per aver recitato a fianco a giganti quali Sofia Loren e Gerard Depardieu, ma anche per essere la compagna di Anthony Delon, figlio di un altro divo del cinema internazionale, l’attore francese Alain Delon, recentemente scomparso.
Bellezza e fascino, però, a quanto pare richiederanno dalla prossima estate una dote in più: la capacità di stare al timone dell’evento che inaugurerà l’82ª Mostra del Cinema di Venezia dove, a quanto pare, è finita l’era delle belle statuine.