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 2025  marzo 24 Lunedì calendario

Un piccolo segnale, tornano a crescere le famiglie che vogliono adottare

Prima di parlare della recente sentenza della Corte Costituzionale sull’adozione all’estero dei single, una piccola ma incoraggiante notizia. Viene dal Tribunale dei minori di Milano. Avevamo scritto, con un editoriale del Corriere del 14 gennaio, della crisi delle adozioni e degli affidi. Non vogliamo pensare che sia stato solo un articolo a invertire una tendenza consolidatasi negli anni. Ma le iscrizioni di coppie disponibili ad adottare, nel più grande Tribunale dei minori d’Italia, sono passate dalle 21 di gennaio alle 81 di febbraio.
Il dato ha sorpreso la stessa presidente Maria Carla Gatto. Abbiamo dato conto, anche su Sette, in un’inchiesta di Virginia Nesi, delle troppe difficoltà incontrate da aspiranti genitori, delle incomprensioni con i tribunali. Storie di generosità e di frustrazione burocratica. Eppure in un Paese anziano che fa pochi figli i bimbi che aspettano una famiglia, qualunque sia, un padre o una madre, non sono pochi. E, dunque, coraggio. La recente sentenza della Corte Costituzionale ha aperto anche ai single, previo esame di idoneità, la possibilità di adottare all’estero. Le adozioni internazionali, come abbiamo più volte ricordato, sono in calo da tempo. Un percorso arduo, lungo (e costoso) per una famiglia, ancora di più per una persona sola.
La pronuncia della Corte apre una serie di interrogativi che dovrebbero indurre il legislatore ad agire in fretta per garantire soprattutto la tutela e il futuro dei minori, oltre che la parità dei diritti. Non c’è dubbio che il single a questo punto possa e debba poter adottare anche in Italia. In casi particolari, come previsto dall’articolo 44 della legge, il giudice lo ha già reso possibile (al termine del periodo di affido). L’articolo 6 limita attualmente la richiesta alle coppie sposate e conviventi da almeno tre anni. E non a quelle di fatto. Divieti privi di senso.