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 2025  marzo 24 Lunedì calendario

Negli Stati Uniti. Per il Pentagono il golf non si taglia: anzi, si ristruttura

La spesa dissoluta per il golf è di rigore sotto il presidente Donald Trump. A metà di febbraio, The Donald aveva già speso circa 11 milioni di dollari dei contribuenti americani per andare sul green con il suo set di 6 mazze. Ogni viaggio al suo country club in Florida, Mar-a-Lago, costa in media 3,4 milioni di dollari, inclusi i viaggi sull’Air Force One, le limousine per il corteo presidenziale, elicotteri e droni per la sorveglianza aerea, lo stazionamento di imbarcazioni armate nelle vicinanze, gli hotel per scorte, collaboratori e accompagnatori.
Il Dipartimento della Difesa ha sostenuto la maggior parte di questi costi. Ironicamente, Trump potrebbe far risparmiare tutto questo denaro ai contribuenti giocando nei numerosi campi da golf militari più vicini alla Casa Bianca. Perché il Pentagono, mentre taglia il personale e persino la spesa sulle matite, possiede tra Stati Uniti e resto del mondo, 145 campi da golf (ce n’è uno anche nella base di Aviano in Italia), che costano centinaia di milioni di dollari in manutenzione ordinaria. Il bilancio del Pentagono ammonta a circa 850 miliardi di dollari l’anno, di questi quasi 500 milioni di dollari vanno per manutenere i campi da golf e club house.
Anche in un periodo di tagli dilaganti ai costi in tutto il governo federale, tra cui le richieste del cosiddetto Dipartimento per l’efficienza governativa di Elon Musk ditagliare fino a 80.000 posti di lavoro dal Dipartimento per gli affari dei veterani, l’abitudine al golf dell’esercito statunitense non è destinata a scomparire.
Il Dipartimento per l’efficienza governativa, che si vanta di aver ottenuto risparmi attraverso una combinazione di sforzi, tra cui la “vendita di asset”, non ha incluso nei suoi piani la cessione di aree di proprietà del Pentagono destinate al golf. Tra terreno, strutture, club house e piscine il loro valore deve essere astronomico.
Il segretario alla Difesa PeteHegseth tace, ma non serve essere uno stratega militare per capire che i campi da golf gestiti dal Pentagono non sono essenziali per la sicurezza nazionale statunitense.