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 2025  marzo 24 Lunedì calendario

Tensioni Salvini-Tajani, la Lega: «Noi quaquaraqua? Irricevibile»

Tutto ha inizio dalla telefonata del 21 marzo del vicepremier leghista Matteo Salvini al numero due di Trump, J. D. Vance. Il gesto fa inalberare il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che il giorno dopo commenta stizzito: «La politica estera italiana la decidiamo io e la premier Giorgia Meloni». «Guerra con Meloni sugli Usa? Retroscena surreali» controbatte allora Salvini. Ultimo tempo del contenzioso domenica 23 marzo. Il ministro degli Esteri questa volta vuota il sacco. «Un partito “quaquaraquà” parla e dice senza studiare e riflettere, sono partiti populisti che un giorno dicono una cosa e un giorno un’altra. I partiti seri sono quelli che studiano, approfondiscono e poi parlano, decidono e fanno quello che dicono, senza rinnegare e cambiando idea» spiega Tajani. Non cita né Salvini, né la Lega, ma a tutti il riferimento sembra scontato.
Salvini smentisce tensioni con Meloni sugli Usa
Ceccardi (Lega): «Noi quaquaraquà? Da Tajani parole irricevibili»
«Noi un partito di quaquaraquà? Quelle di Tajani sono affermazioni irricevibili, Salvini ha chiamato il suo omologo Vance, il vicepremier ha anche un ruolo politico, è segretario di uno dei più importanti partiti, ha il diritto, ma anche il dovere, di intrattenere i rapporti con il più grande partito conservatore del mondo», attacca Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega, a RaiNews 24, rispondendo a una domanda sulle divergenze in politica estera tra alleati. «Con Vance -spiega- avranno chiaramente parlato di politica internazionale». «Un conto sono i rapporti istituzionali del governo, che persegue una linea unitaria», ma poi abbiamo anche «la Lega, che persegue una propria linea, con diverse sfumature, che contribuiscono ad arricchire il dibattito anche tra i partiti di maggioranza. Le gelosie degli alleati non ci riguardano», avverte Ceccardi.
Governo, Tajani: “Non sono in difficoltà, giudicheranno elettori"
Nevi (Fi): Tajani non ha detto Lega partito di quaquaraquà
«I toni sono diversi, ovvio, ma non è una novità. Così come le differenze che abbiamo in Europa e infatti siamo in famiglie diverse. Tajani ieri ha spiegato che vuole fare un partito serio e non superficiale e non fatto di quaquaraquà, ma non ha detto che la Lega è un partito di quaquaraquà». Così ad Affaritaliani.it il portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera Raffaele Nevi sulle tensioni nel governo e in particolare tra i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. «In Parlamento la settimana scorsa abbiamo votato uniti la risoluzione della maggioranza, quello conta. Poi i giornali ricamano sulle differenze, lo sappiamo. Ma non ci sono problemi nella maggioranza e non ci sarà nessun vertice per fare chiarezza. Tajani semmai è molto dispiaciuto per gli attacchi di bassissimo livello ricevuti dal Pd e da personaggi come Zingaretti. È a sinistra che ci sono le divisioni, non nel centrodestra», conclude Nevi.«Con Tajani abbiamo rapporti splendidi. Leggo i giornali e sorrido», afferma il ministro dei Trasporti e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, rispondendo a una domanda sulle recenti polemiche con l’altro vicepremier e suo omologo agli Esteri. «Faccio il mio lavoro – spiega – e sarebbe sorprendente che qualcuno contestasse il fatto che faccio il ministro dei Trasporti e parlo di investimenti sull’Alta Velocità negli Usa con il vicepresidente americano Vance, sull’acqua con il premier israeliano e sul ponte con le istituzioni europee». «Faccio il mio mestiere», conclude Salvini. “C’è un governo solido, compatto con le idee chiare che fino al 2027 lavorerà con l’unico obiettivo di difendere l’interesse nazionale”: così Salvini getta acqua sul fuoco delle polemiche di questi giorni e ribadisce la stabilità del governo Meloni.
“Penso che parlasse di quella sinistra che fa sempre di tutto per fermare l’interesse nazionale”ha poi aggiunto Salvini cercando di stemperare gli animi di fronte alle critiche di Antonio Tajani, che aveva aspramente criticato i partiti populisti definendoli ’quaquaraquà’. Salvini ha poi definito “ottimo” il suo rapporto con la premier Giorgia Meloni, negando frizioni con lei e con Tajani anche per la sua telefonata con il vicepresidente degli Usa James David Vance: “Se il vicepresidente del Consiglio chiama il vicepresidente degli Usa che problema c’è? C’è un piano da mille miliardi di dollari di investimenti nelle infrastrutture negli Stati Uniti per portare l’alta velocità con aziende italiane”.
“Siamo un Governo compatto e coeso. In politica estera non abbiamo mai votato diversamente come centrodestra, sia alla Camera sia al Senato e questo è un fatto. Siamo un governo coeso, poi capisco che Salvini ha anche un congresso a breve… Sono molto confidente in Meloni che ha sempre trovato una sintesi sulle diverse sensibilità” ha commentato la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, riguardo agli attriti nella maggioranza tra Lega e Forza Italia. A chi le chiedeva se auspicasse che il leader della Lega potesse abbassare i toni in politica estera dopo il congresso, Santanchè ha risposto: “Non è il mio auspicio. Noi non siamo un governo multicolor che stavano insieme per altro. Noi stiamo attuando il nostro programma di governo, per questo sono molto tranquilla. Io non le vedo queste divisioni. Sui giornali leggo cose che non sono mai esistite”.