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 2025  marzo 24 Lunedì calendario

Autovelox, stop al decreto: «Dobbiamo approfondire»

Una frenata in piena regola. O, forse, addirittura una retromarcia. «Sono necessari ulteriori approfondimenti». Un laconico comunicato del ministero dei Trasporti ha annunciato lo stop al decreto che regolamenta l’uso degli autovelox e che era in fase di trasmissione a Bruxelles. Una svolta voluta dal ministro Matteo Salvini, evidentemente poco convinto del contenuto del provvedimento che dovrebbe fare ordine su una materia piuttosto scottante.
LA DECISIONE
Ma cosa è accaduto per arrivare a questa decisione? Cerchiamo di fare chiarezza. Nelle disposizioni transitorie il decreto ora congelato stabilisce che dalla prossima estate (a partire da luglio) tutti i dispositivi approvati dal 13 giugno 2017 in poi siano da ritenersi omologati automaticamente: cosa che metterebbe fine alla valanga di ricorsi contro le multe. Il caos sul tema degli autovelox era nato infatti da una sentenza del 18 aprile 2024 della Corte di Cassazione che ha stabilito che le multe per eccesso di velocità non sono valide se il dispositivo che le ha comminate non è omologato. Il decreto è composto da 7 articoli e da un lungo allegato tecnico contenente caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità, ai sensi dell’art. 142 del Codice della strada. Ancora più nel dettaglio nell’articolo 6 del decreto, relativo alle disposizioni transitorie, si legge che «i dispositivi o sistemi approvati secondo quanto previsto dal decreto del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del 13 giugno 2017, n. 282, essendo conformi alle disposizioni dell’allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d’ufficio». Quindi tutti gli autovelox approvati dal 13 giugno 2017 in poi sono da ritenersi omologati e possono restare in funzione.
Questa formulazione, tuttavia, non convince il ministro Salvini, che si è preso altro tempo per riflettere. Una scelta che ha suscitato sorpresa nel mondo associativo. «La sospensione – ha osservato il Codacons – allunga l’agonia degli automobilisti e accresce ancora di più la confusione nel settore delle multe per violazione del Codice della strada. Dopo anni di attesa e di sentenze controverse che hanno di fatto bocciato gli autovelox approvati ma non omologati, si assiste ad un nuovo rinvio nella risoluzione di una questione che ha portato ad una raffica di ricorsi da parte degli automobilisti e generato grande confusione sulla certezza delle multe stradali. L’eccesso di velocità continua ad essere una delle prime cause di morti, feriti e incidenti sulle nostre strade, e a maggior ragione il decreto del ministero era fondamentale per mettere fine alle carenze normative che portano i Comuni ad usare apparecchi fuorilegge e i giudici di pace e i prefetti ad annullare le multe».
LA NORMATIVA
Il timore diffuso è quello che, in mancanza di una normativa chiara, gli enti locali continueranno ad usare apparecchi non omologati e gli automobilisti multati continueranno ad impugnare le sanzioni elevate dagli autovelox. Il rischio di un effetto stangata estiva per gli automobilisti viene paventato da Assoutenti. «Il decreto attuativo – ha ammonito l’organismo – avrebbe dovuto regolamentare un settore, quello degli autovelox, dove regna il caos. Il rischio concreto ora è una nuova valanga di multe elevate dagli autovelox nei mesi estivi: diversi studi registrano infatti una concentrazione abnorme di autovelox installati lungo le strade più utilizzate dagli automobilisti per gli spostamenti legati alle vacanze estive, apparecchi installati più per fare cassa sulla pelle dei cittadini che per garantire effettivamente la sicurezza stradale. Riteniamo urgente aprire un tavolo tra ministero, comuni e associazioni dei consumatori volto a fare chiarezza su un comparto, quello delle multe stradali, che genera ogni anno migliaia di contenziosi tra cittadini e amministrazioni con costi legali enormi per le casse pubbliche. Per questo – prosegue Assoutenti – proponiamo forme di conciliazione paritetica tra comuni e cittadini, con la partecipazione delle associazioni di consumatori, volte ad evitare la valanga di ricorsi cui si è assistito negli ultimi anni, con conseguente intasamento di procedimenti presso i giudici di pace».
GLI APPARATI
Favorevole al rinvio l’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale: «In piena estate e con l’esodo degli italiani per le vacanze, il decreto porterebbe alla disattivazione della stragrande maggioranza degli apparati di controllo velocità, compresi i Tutor 1.0 e 2.0 sulle autostrade, perché approvati prima dell’agosto 2017».
Intanto da lunedì 31 marzo aumenteranno le spese postali per le notifiche delle multe: si passa dai 9,50 euro di giugno 2022 (quando l’aumento fu del 7%) a 12,40 euro, con un aumento del 30,5%, sottolinea ancora l’Asaps.