corriere.it, 23 marzo 2025
Bertinotti: «Su Ventotene a Meloni avrei tirato un libro in testa»
Se fosse stato alla Camera, Fausto Bertinotti avrebbe reagito «tirando un libro» all’intervento in cui la premier Giorgia Meloni ha citato alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene per affermare che quella non è la sua Europa. Lo ha spiegato lo stesso ex leader di Rifondazione comunista, ospite di In altre Parole, su La7, sottolineando che «un limite è stato oltrepassato». A Massimo Gramellini che gli domandava come avrebbe reagito in quella situazione, Bertinotti ha risposto: «A trasgressione, trasgressione».
«Meloni è abituata a fare un discorso istituzionale in apertura del dibattito e una trasgressione nel finale in cui si propone come leader, neanche di partito ma di fazione. Non sto parlando del mito, di persone situazioni che non possono essere sottoposte a critica – ha continuato l’ex presidente della Camera riferendosi al Manifesto di Ventotene -. Si può. Ma se tu stai parlando di un atto considerato fino all’altro ieri fondativo della Repubblica italiana, fino all’altro ieri tutti, compreso il Movimento sociale italiano, avevano un atto di rispetto nei confronti di Ventotene, che veniva sempre pluricitata, e tu invece irrompi contro gli estensori del testo che stavano al confino... Io, che sono non violento, di fronte a questa trasgressione avrei lanciato un oggetto contundente verso la presidente del Consiglio, prendendola o non prendendola, questo va da sé, e facendomi espellere».
«Perché bisogna segnalare che un limite è stato oltrepassato – ha sostenuto Bertinotti -. Devo comunicare al popolo che così non si può fare nel Parlamento della Repubblica italiana. Per cui faccio un atto per cui mi condanno poi, ma intanto ti tiro un libro, che è sempre una buona cosa. E magari anche ti serve poi...».
Subito scoppia la polemica. «Siamo ancora in attesa di un cenno da parte dell’Ordine dei giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa Italiana riguardo l’aggressione verbale, e forse fisica, di Romano Prodi a una giornalista di Quarta Repubblica a cui va tutta la solidarietà mia e dei senatori di Fratelli d’Italia» spiega il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan. «Nell’attesa però siamo costretti a registrare l’ennesima violenza, l’incitamento ad attentare all’incolumità della presidente Meloni da parte dell’ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti che, ospite di una trasmissione televisiva, ha affermato che avrebbe lanciato `un oggetto contundente contro la presidente del Consiglio´».
«Parole gravissime, accompagnate da risate più oscene e vergognose delle dichiarazioni di Bertinotti, che continuano a rimanere senza alcuna presa di distanza dalla sinistra. Un clima di violenza – sottolinea Malan – figlio delle parole di verità che Giorgia Meloni mercoledì scorso ha espresso alla Camera dei deputati, togliendo il velo di mistificazione che da decenni copre il Manifesto di Ventotene. Alla presidente del Consiglio rinnoviamo il sostegno e la vicinanza, nella consapevolezza che questi attacchi serviranno a rafforzare non solo la sua determinazione, ma anche il consenso degli italiani, che non hanno alcuna intenzione di assecondare i deliri della sinistra».
Interviene anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Galeazzo Bignami: «La sinistra in questa settimana sta mostrando il suo volto peggiore. Mercoledì l’indegna gazzarra contro il presidente del Consiglio in Aula a Montecitorio per aver letto e raccontato a tutti quella che è la vera natura, antidemocratica ed antiliberale, del Manifesto di Ventotene. Ieri Romano Prodi, il quale infastidito da una domanda sul Manifesto di Ventotene, che inveisce ed aggredisce una giornalista; ed infine Fausto Bertinotti che, sempre riguardo il Manifesto di Ventotene, in una trasmissione arriva addirittura a dire che avrebbe lanciato `un oggetto contundente contro la presidente del Consiglio´».
«Siamo davvero preoccupati per questi atteggiamenti, che rischiano di avvelenare il clima politico, peraltro già reso delicato come mostrano le continue aggressioni, minacce e intimidazioni di cui sono oggetto esponenti del centrodestra e in particolare Fratelli d’Italia e la stessa Giorgia Meloni. Mi auguro che dopo queste ennesime dichiarazioni finalmente da sinistra arrivino parole chiare di condanna e di censura».