la Repubblica, 23 marzo 2025
Effetto Trump, cala il turismo negli Usa
Lucas Sielaff, un idraulico tedesco di 25 anni arrivato negli Usa con visto turistico di 90 giorni, voleva andare in Messico con la fidanzata americana, Lennon Tyler. Da Las Vegas, dove vivevano, ci volevano cinque ore di viaggio in auto. Ma il mese scorso le cose hanno preso una piega drammatica. Di ritorno da Tijuana, dove erano andati per sottoporre il cane di lei a un intervento chirurgico, la ragazza è stata ammanettata per quattro ore, e lui arrestato. Tutto questo, secondo i media americani, perché il tedesconon aveva capito bene cosa gli avesse chiesto l’agente al confine. Alla domanda su dove vivesse, Sielaff aveva risposto: «A Las Vegas». Ma voleva dire che era ospite della fidanzata. «Ti ho beccato – gli ha ribattuto il funzionario – non puoi vivere negli Stati Uniti con il tuo visto». Sielaff è stato rinchiuso in un centro di detenzione per immigrati illegali, dove ha passato sedici giorni prima di essere espulso.
Da quando Donald Trump è tornato alla Casa Bianca, i casi di turisti finiti in manette si sono moltiplicati. In particolare, quelli provenienti da zone con cui Trump ritiene di avere un conto aperto: Canada ed Europa. Un’attrice canadese di American Pie, il cui visto di lavoro era scaduto, è stata tenuta in cella per dodici giorni. Un altro tedesco, con carta verde – e una vecchia accusa, poi caduta, per possesso di marijuana – denudato, sottoposto a doccia gelata, rinchiuso in un centro di detenzione e poi espulso. La tedesca Jessica Brösche ha passato sei settimane in cella, di cui sette giorni in isolamento. Un ricercatore francese non è stato fatto entrare.
Anche prima dell’amministrazione Trump i turisti venivano respinti in caso di irregolarità, ma non arrestati. Pedro Rios, direttore di American Friends Service Committee, noprofit che aiuta i migranti, dice che in ventidue anni non aveva mai visto in manette turisti europei e canadesi. L’amministrazione Trump, secondo ilWall Street Journal, ha ordinato ai funzionari dell’ufficio immigrazione di irrigidire i controlli sui turisti. Questo avrebbe scatenato negli agenti una gara a chi trova più irregolarità. Ma la linea dura ha un costo. Secondo Tourism Economics, società di Oxford Economics, una delle più grandi compagnie al mondo di previsione economica, nel 2025 si registrerà negli Usa un calo del 9 per cento degli arrivi. Fino a due mesi fa si parlava di crescita del 5 per cento. Solo a febbraio i turisti canadesi sono diminuti del 23 per cento. In tutto, il settore turistico americano potrebbe perdere fino a 64 miliardi di dollari di mancati introiti.