ilsole24ore.com, 23 marzo 2025
Autovelox, il Mit blocca la sanatoria dei dispositivi: «Servono approfondimenti»
Sembrava fatta: la “sanatoria” degli autovelox attivi dal 2017 doveva arrivare con un decreto del ministero delle Infrastrutture che metteva al caos sui dispositivi oggetto negli ultimi anni di un sistema a macchia di leopardo che ha dato adito a una valanga di ricorsi e di polemiche. L’annuncio era arrivato da Asaps (Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale) che dava notizia della notifica del decreto al sistema Tris dell’Unione europea, dopo quello appena pubblicato sull’alcolock. Ma è arrivato lo stop: su indicazione del vicepremier e ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini lo schema di decreto è stato sospeso. Motivo? «Sono necessari ulteriori approfondimenti».
Il provvedimento doveva diventare operativo a luglio, nel mezzo del periodo di vacanza con milioni di auto sulla rete autostradale, scrivendo la parola fine alle polemiche scaturite dopo l’ordinanza 10505/2024 della Corte di Cassazione.
Lo schema di decreto è composto da sette articoli e da un lungo allegato tecnico contenente caratteristiche, requisiti e procedure di omologazione, taratura e verifica di funzionalità dei dispositivi e sistemi per l’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità ai sensi dell’art.142 del Codice della Strada. La principale novità – sottolinea l’Asaps – si trova nell’articolo relativo alle disposizioni transitorie, quando si indica che “i dispositivi o sistemi approvati secondo quanto previsto dal decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti del 13 giugno 2017, n. 282, essendo conformi alle disposizioni dell’allegato tecnico, sono da ritenersi omologati d’ufficio. Tutti gli altri dovranno seguire una procedura tassativa con la disattivazione fino al completamento delle stesse, che prevedono che il titolare dell’approvazione di un dispositivo o sistema approvato prima dell’entrata in vigore del decreto possa richiedere l’omologazione integrando la documentazione, presentata in occasione dell’approvazione, entro il termine di sei mesi dall’entrata in vigore del decreto”. A oggi infatti sarebbero solamente 12 i sistemi già omologati d’ufficio. “Avevamo chiesto con forza che si procedesse velocemente ad approvare anche questo importante decreto – commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni – Finalmente si farà chiarezza, e finiranno i sistematici ricorsi che hanno criminalizzato ì misuratori di velocità e hanno fatto annullare le sanzioni per le velocità oltre i limiti, anche le velocità tra le più elevate. In troppi incidenti la velocità è stata causa di morti e feriti. Auspichiamo che torni una ’pace’ tra gli automobilisti e chi controlla il rispetto delle regole”.