la Repubblica, 22 marzo 2025
Intervista a Stefano Desideri
Perché pesca?
“Sole, mare, amici, risate, due birrette. Una sola parola: libertà”.
Stefano Desideri ha appeso le scarpette all’amo. È stato un centrocampista cuore-grinta-muscoli-passione della serie A degli anni 80-90. Roma, la squadra del cuore, Inter, Udinese. Qualche lite con i tifosi, una memorabile con l’allenatore Luis Suarez. Carattere esuberante. Lasciati i campi ha scelto il mare. La pesca. La calma. L’attesa: non si scende dalla barca dopo 90 minuti. E arriva il campionato del mondo.
"Pesca a traino d’altura. Messico, Cabo San Lucas. Mare ricco di Marlin blu. Ci sono esche particolari. C’è un giudice sulla barca, controlla numeri e tempo. I pesci non si portano neanche a bordo. Si contano, si misura in quanto abboccano, si lasciano in mare. Gli ami si sciolgono. Viaggio lunghissimo, stancante, ma che bello! Siamo arrivati terzi. Podio”.
Siamo?
"Vado con gli amici, con “un diplomato di questo sport”. Quello è il bello. Andiamo in Sardegna, in estate, con una barchetta che abbiamo a Santa Teresa di Gallura. Ma ho iniziato ad amare la pesca quando ero bambino”.
Mamma, papà, famiglia?
“Sempre amato il mare. Da piccolo mi portavano in un posto vicino a Roma, si chiama Cerenova. Andavo con barchette piccole, praticavo il bolentino, una cosa facile. Poi ho affinato le tecniche, ho incontrato persone che mi hanno insegnato molto, ma quando ho lasciato il calcio”.
Dal calcio alla pesca, un salto spericolato e inconsueto.
"La serie A è tensione, rabbia, scontri. A volte anche le vittorie sono cariche di stress. Ho trovato tutto il contrario”.
Lei era, diciamo, spumeggiante in campo. Ha discusso in modo feroce con Suarez urlandogli dopo un gol al Napoli “per te, str..”. Una delle prime liti calciatore-allenatore riprese dalle tv, qualcuno dice la prima.
"Non lo sapevo. Ma il calcio, come le dicevo, è agitazione, discussione, tutto a livelli eccessivi. Sfoghi in modo esagerato quella che pensi sia un’ingiustizia. Quell’anno all’Inter c’era una situazione pesante. Via Orrico, io giocavo poco. Entro e segno. A Roma si dice: ho sbroccato. Ma non sei veramente lucido in quei momenti”.
L’altra faccia della persona che cerca la calma in mare?
"Da qualche parte non sei te stesso. In un campo da calcio ti chiedono sempre cattiveria agonistica e puoi snaturarti”.
Ha litigato anche con i tifosi. Roma, allenamento a porte aperte.
"Succede, troppa tensione”.
Ma in barca è un altro.
"Devi avere pazienza, puoi stare ore ad aspettare. La giornata può finire anche senza aver preso niente. Ma è comunque una giornata fantastica. E quando abbocca un Marlin è una botta di adrenalina. Il calcio è la mia vita. Ma le gioie sono diluite. Ho fatto il dirigente, seguito le giovanili della Roma con Bruno Conti, abbiamo scoperto o portato a Trigoria tanti talenti: Pellegrini, Frattesi, Calafiori. Qualcuno ha abboccato”.
Desideri, idolo dei tifosi per atteggiamento e gol.
"Ho sbagliato più pesci che rigori”.
Si dice: il mare innervosisce.
"Il mare rilassa”.
Si dice: non si portano le donne a pesca.
"Io sempre andato con compagne e compagne degli amici. Mai avuto una compagna che mi impedisse di andare in barca”.
Ora ha una compagna?
"Ho una vita serena. Tranquilla. No, vado a pesca”.
Chi porterebbe con lei in barca?
"Se potessi Gigi Radice, ex allenatore della Roma. Una delle migliori figure incontrate nella carriera. Bellissima persona”.
A chi vorrebbe consigliare di andare a pesca?
“A Spalletti”.
Al ct serve calma?
"Sì. Dobbiamo pensare alla Nazionale. Importante qualificarci al Mondiale”.
Che dribbling
"Talento”.