repubblica.it, 22 marzo 2025
Fa risparmiare ai clienti 280 euro, lo licenziano, si suicida, la famiglia fa causa alla Metro
Azione legale contro la Metro di Marghera per licenziamento ritenuto illegittimo. La famiglia di P.M., un venditore di zona che si è tolto la vita l’11 agosto scorso dopo essere stato licenziato, ha avviato una causa contro l’azienda chiedendo un risarcimento di 24 mensilità.
P.M., che lavorava per la Metro da 27 anni, era stato licenziato il 27 giugno con l’accusa di aver inserito nelle commesse dei clienti alcune confezioni di gamberi rossi per raggiungere la soglia di 250 euro di spesa, superata la quale non si pagano le spese di consegna di 20 euro. L’azienda contestava 14 episodi, sostenendo che P.M. avesse agito per far risparmiare i clienti, causando una perdita di 280 euro e un impatto sulla “sostenibilità dei servizi aziendali”.
La famiglia di P.M., rappresentata dall’avvocato Leonello Azzarini della Cgil, contesta la versione della Metro, definendola “altamente implausibile”. Secondo la famiglia, il licenziamento sarebbe stato sproporzionato e ingiustificato, considerando anche che gli ordini potevano essere effettuati direttamente dai clienti tramite la piattaforma online, e che il programma consentiva di ordinare i gamberi anche in assenza di scorte.
La famiglia di P.M. sospetta che il licenziamento sia dovuto a dinamiche interne non chiare e non alle contestazioni mosse dall’azienda. P.M. aveva una carriera senza precedenti contestazioni e, secondo la famiglia, aveva avuto recentemente dei dissapori con il suo superiore. Inoltre, ogni venditore aveva un budget per omaggiare i clienti, e lo sconto sulla consegna poteva rientrare in questa pratica.
La causa, che sarà discussa il 6 giugno davanti al giudice del lavoro di Venezia, chiede che venga accertata l’assenza di giusta causa per il licenziamento e che la Metro sia condannata a risarcire la famiglia con 24 mensilità.