repubblica.it, 22 marzo 2025
Trump: “Gli Stati Uniti nel Commonwealth? L’idea mi piace. Amo re Carlo”
“L’idea mi piace! I love King Charles!”. Sul suo social Truth, Donald Trump fa capire che potrebbe dare il via libera affinché gli Stati Uniti entrino nel Commonwealth, l’associazione di 56 Paesi retaggio dell’ex impero coloniale britannico. Com’è possibile? Gli Usa hanno combattuto proprio gli inglesi, ottenendo l’indipendenza due secoli e mezzo fa. E ora decidono di tornare tra le braccia di Londra?
La realtà sembra essere ben diversa dalle indiscrezioni attribuite a fonti anonime. Questa ultima suggestione è nata da un articolo del Daily Mail di due giorni fa, in cui si raccontava come re Carlo III stia preparando una “grande offerta a Donald Trump per la sua prossima visita di Stato a Londra, resa nota durante la recente trasferta del primo ministro britannico Keir Starmer alla Casa Bianca: ossia proporre al presidente americano di entrare nel Commonwealth, per lanciare un grande segnale di unità tra i due popoli”.
Secondo il tabloid, “i negoziati sarebbero già in corso, ai livelli più alti delle due diplomazie”. Sarebbe una mossa anche per difendere la sovranità del Canada minacciata da Trump, che da mesi ormai invoca il Paese della foglia d’acero come il “51esimo Stato americano”, nonostante il suo capo di Stato sia proprio re Carlo. Gli Stati Uniti entrerebbero nel Commonwealth, oggi una associazione internazionale di legami storici, culturali ed economici, in qualità di “membro associato”, come hanno già fatto negli ultimi anni Mozambico, Ruanda, Togo e Gabon. Inoltre, la partecipazione di Washington sarebbe anche in chiave anti-Cina, visto che Pechino sta corteggiando sempre più Paesi del Commonwealth, incluso Barbados che è tre anni fa è diventata unilateralmente una repubblica, ripudiando la monarchia britannica.
Ma a Whitehall diversi mandarini non sanno nulla di questa offerta. La sensazione è che si tratti di un remake di una suggestione simile che fece circolare anni fa la regina Elisabetta II, madre di Carlo, sempre a Donald Trump, durante il suo primo mandato nel 2016. Obiettivo: ammansire il presidente americano con il soft power e il fascino britannico, evitare ogni possibile scontro con lui e preservare la “Special Relationship” tra Stati Uniti e Regno Unito. Tutto fa gioco. Non è un caso che proposte del genere, se mai abbiano avuto sufficiente concretezza negli ultimi anni, erano state accantonate con la presidenza Biden.
In ogni caso, anche un decennio fa poi non se ne fece niente, e l’ingresso degli Stati Uniti nel Commonwealth rimase un wishful thinking. Ora ci risiamo ed è decisamente probabile lo stesso epilogo. Anche se mai dire mai, con gli Stati Uniti di oggi e una amministrazione così imprevedibile.