ilmessaggero.it, 22 marzo 2025
Roma, gli spacciatori diventano rider: la droga consegnata a casa ai clienti. Il servizio "delivery" con auto a noleggio (che frutta 30mila euro al giorno)
Cambiano le strategie del crimine al Quarticciolo. Dopo i massicci controlli delle forze dell’ordine con arresti e sequestri di droga, la malavita di zona ha scelto il porta a porta. Gli spacciatori si sono organizzati per recapitare direttamente a casa dei clienti lo stupefacente. Quindi, la piazza di spaccio è apparentemente silente, non si vede più un malavitoso girare per piazza del Quarticciolo o per via Ostuni, ma è una calma solo apparente. Perchè gli affari da decine di migliaia di euro giornaliere vanno avanti dopo che è stato messo a punto un piano, che per ora pare funzionare, di portare direttamente al consumatore la droga. Un sistema semplice che, però, ha bisogno ogni giorno del “lavoro” di decine di corrieri che si attivano seguendo dei rigidi turni.
I guadagni
Molto spesso la nuova attività viene portata avanti da quei giovani che hanno ricoperto il ruolo di vedette: coloro che prima sorvegliavano nella piazza le fasi dello spaccio per avvertire i complici di un eventuale arrivo delle forze dell’ordine.
Oggi sono loro a recapitare i “pezzi” di cocaina in giro per la città a bordo di auto. In questo tipo di traffico ricopre una figura di primo piano il centralinista. Le forze dell’ordine hanno fatto diversi arresti di questo tipo. Accade che un trafficante stia scontando una pena agli arresti domiciliari e, quindi, non può uscire di casa per nessun motivo. Ecco che gli vengono recapitati due cellulari. Uno ha in memoria i tanti numeri degli acquirenti mentre l’altro apparecchio serve per contattare i corrieri e dare loro le ordinazioni. C’è una figura intermedia: colui che prepara la droga. Lo stupefacente, così come accadeva prima, è nascosto fra i palazzi del Quarticciolo, sotto una pianta, occultato in un muro o in un tombino. Ecco che viene lavorato un chilo di droga e viene suddiviso in “pezzi” che poi vengono distribuiti agli autisti. Ogni corriere potrà disporre di un ottantina di “pezzi” a viaggio che recapiterà a diversi compratori. L’attività ha delle regole ferree: inizia verso le dieci del mattino per finire all’alba del giorno dopo. I soldi delle ordinazioni vengono portati ad un unico personaggio, questo si di spessore, che raccoglie tutti i soldi che possono raggiungere anche i 30.000 euro giornalieri. Per evitare che il cellulare, che contiene il numero dei clienti, possa essere intercettato da polizia o carabinieri, viene cambiata la scheda molto spesso. Nell’ultima scheda, magari intestata ad un defunto, vengono memorizzati i numeri. Dopo una decina di giorni l’organizzazione ripeterà la stessa operazione.
Gli autisti del Quarticciolo sono stati intercettati e arrestati dalle forze dell’ordine in diversi quartieri: all’Eur, a San Giovanni, all’Appio. Insomma arrivano in tutta la città. Gli spacciatori una volta portati davanti al giudice della Direttissima cercano di depistare le indagini e dichiarano che si tratta di un fatto isolato. Sono loro a prendersi la colpa sicuri che l’organizzazione gli pagherà le spese legali. Ma il sistema del porta a porta ha un punto debole che gli investigatori conoscono bene. Gli autisti usano delle auto prese a noleggio e, quindi, facilmente riconoscibili. Le pattuglie di polizia e carabinieri nel traffico, possono chiedere alle loro sale operative, accertamenti in tempo reale sulla targa dell’auto che, appunto risulta essere intestata ad un noleggio. Questo è il primo elemento che fa scattare il controllo. C’è anche il particolare che il giovane alla guida consulta il navigatore perchè si sta muovendo in una zona che non conosce. Ecco che parte una perquisizione e gli inquirenti trovano le dosi della droga. Così scatta l’arresto.