Corriere della Sera, 21 marzo 2025
Crisi della uova negli Usa, l’ambasciatore chiama il Veneto: «A rischio la Pasqua, aiutateci»
Gli scaffali dei supermercati sono quasi vuoti, la diffusione dell’aviaria non accenna a diminuire e i prezzi volano, fino a 8 dollari a confezione. Ma gli americani consumano tante uova – 272 pro capite l’anno, 60 in più della media europea – e urge correre ai ripari, anche perché tra poco ci sono Pasqua e Pesach (Pasqua ebraica) e le uova sono imprescindibili (si stima che negli Usa ne serviranno 210 milioni per le due festività). E così, in tempi di dazi annunciati (e non), Washington apre all’import e l’ambasciata statunitense in Italia va a caccia di approvvigionamenti, a partire dal Veneto, prima regione d’Italia per produzione (il 26% delle uova made in Italy sono venete, pari a 2 miliardi di pezzi), seguita da Lombardia ed Emilia-Romagna che con la nostra regione arrivano a coprire l’80% del prodotto italiano.
«Pensavo di essere su Scherzi a parte»
«Quando ho ricevuto la telefonata pensavo di essere su “Scherzi a parte” – dice Gian Luca Bagnara, presidente nazionale di Assoavi e del gruppo di lavoro uova e pollame del Copa-Cogeca a Bruxelles – a fronte di perdite per aviaria che superano di tre volte la produzione italiana, abbiamo risposto che avremmo avviato un monitoraggio, per vedere se è possibile dare una mano, garantendo gli impegni presi con il nostro mercato». Che è in forte crescita: «Il consumo sta aumentando, si è sfatato il falso mito che le uova facciano male e i costi contenuti fanno sì che anche le famiglie meno abbienti possano permettersi di acquistarle».
La coperta è corta
Negli Usa, nell’ultimo trimestre del 2024, sono morte 20 milioni di galline ovaiole e il governo Trump punta a sopperire alle proprie carenze dall’Europa, in particolare da Italia, Spagna e Polonia (nelle settimane scorse era stata provata la strada della Finlandia con scarsi risultati). Ma anche nel vecchio continente e nello specifico in Veneto la coperta è corta. «Ci sono arrivate molte richieste dagli Usa— dice Michele Barbetta, allevatore di Carceri nel Padovano e presidente del settore avicolo di Confagricoltura Veneto – ma pure noi siamo al limite con la produzione e non possiamo garantire un approvvigionamento».
L’aviaria colpisce anche il Veneto (ci sono stati 56 focolai nel nord Italia all’ultima epidemia) e, in generale, tutto il Paese. «Ma noi riusciamo a intervenire, delimitiamo le aree di contagio – sottolinea Bagnara – e con le Regioni c’è un’ottima collaborazione, in particolare in Veneto. Negli Usa non è così». E se Barbetta è poco possibilista – «quello che ci rimane (al netto dell’aviaria, ndr) è quasi tutto destinato al consumo nazionale» – Assoavi ritiene che ci sia qualche margine per «fornire un aiuto umanitario agli States». Vanno fatti bene i conti, alla luce del fatto che per Pasqua e Natale servono più uova anche qui e quindi l’appello di Trump a salvare le festività probabilmente resterà senza soddisfazione. «Noi abbiamo due picchi, adesso e fine anno, ma potremmo avere sei mesi di extra produzione – dice Bagnara —. Fornire uova agli Usa tra l’altro potrebbe essere un’occasione per aprire nuove prospettive». Senza mezzi termini, «può diventare uno strumento politico». Ad esempio, per trattare sulle esportazioni di oviprodotti (i trasformati contenenti uova) sospese perché «non riconoscono il nostro sistema di essicazione – conclude —. È importante cooperare e finito il monitoraggio ci risentiremo con l’ambasciata».
Le reazioni della politica
«Mi fa piacere che gli Stati Uniti si rivolgano al Veneto – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner —. Noi in un contesto di economia globale per l’agroalimentare gliele forniamo volentieri, ma la situazione è complessa». E non solo perché ci sono i consumatori locali da soddisfare. «Gli Usa si ricordino – incalza – che il mercato è mondiale e senza confini e questa ne è l’ennesima dimostrazione: gliene facciamo memoria una volta di più visto che parlano di dazi». Quindi, una proposta: «Possiamo fornire loro il pacchetto completo, asparagi e Vespaiolo, abbinata perfetta con le uova».