La Stampa, 21 marzo 2025
I nuovi italiani delle fiction, quando la serialità include
La fiction – almeno lei... – non ha paura degli stranieri. La serialità apre le porte e dà a tutti piena cittadinanza, eleggendo l’integrazione culturale a nuovo faro narrativo. Quello che fino a poco tempo fa era solo un tema (leggi: un problema) da sviscerare, che faceva spesso rima con «storie sulla criminalità organizzata», oggi è diventato un criterio con cui rendere più realistica e interessante la narrazione: una guida per le scelte di casting e di ambientazione. La ragione è presto detta: il mondo sta cambiando (anzi, è già cambiato) e la tv vuole tenere il passo coi tempi. Basti pensare che, secondo i dati del Censis relativi al 2024, in Italia un neonato su cinque ha almeno un genitore di origini straniere. Il totale dei cittadini stranieri residenti da noi è di 5 milioni: una minoranza che il Censis definisce «consistente e silenziosa» e alla quale le serie tv hanno deciso di ridare voce.
Il cambio di passo si concretizza in un immaginario finalmente più multietnico, con eroi non necessariamente italiani e città, come Milano e Roma, che svelano anime inedite e colorate, lontane dagli stereotipi. L’esempio più eloquente è Gerri: la nuova fiction di Rai1, in onda dal 5 maggio. Ispirata al romanzo I figli sono pezzi di cuore di Giorgia Lepore, è ambientata in Puglia e schiera il primo uomo di legge rom del servizio pubblico: l’ispettore Gregorio Esposito, detto Gerri.
Il nostro vive e lavora a Napoli ma i suoi natali guardano oltre i confini domestici: è di origine rom e la sua famiglia l’ha abbandonato quando era ancora molto piccolo. È quindi cresciuto in una casa famiglia ai piedi del Vesuvio, e i suoi «genitori» sono stati un prete di strada e una suora laica. Formidabile sul lavoro, oltre che vero sciupafemmine, Gerri deve fare però i conti con i pregiudizi dei colleghi. A interpretarlo è Giulio Beranek, attore di padre ceco e madre di origini spagnole, già visto in Vivi e lascia vivere di Pappi Corsicato. All’insegna dell’integrazione culturale è anche la serie L’appartamento, di cui sono appena terminate le riprese. Anche questa destinata a Rai1, ruota attorno a tre coppie, diversissime per provenienza, cultura, età e perfino religione.
Il gruppetto si vedrà costretto a una coabitazione forzata: a causa di truffa dovranno vivere sotto lo stesso tetto in una casa popolare di Centocelle, noto per essere un quartiere molto popolare di Roma. Il cast unisce volti noti ed emergenti: Giorgio Pasotti, Liliana Fiorelli, Mohamed Zouaoui (Globo d’oro per miglior attore rivelazione de I fiori di Kirkuk), Nina Sciarappa, Beatrice Sandri, Brayan Palliyagoda, Mimi Karbal e Francesco Apolloni. In cantiere anche la seconda stagione de Il Clandestino: il giallo con protagonista Edoardo Leo ma soprattutto una Milano multietnica. Quella che in tv veniva sempre dipinta come la capitale della moda si mostra qui in tutta la sua variegata anima. Tra i punti di forza del titolo anche la riuscitissima interpretazione di Hassani Shapi, che purtroppo è morto l’anno scorso. «Nonostante io sia il protagonista, parte del successo de Il Clandestino è merito di Shapi che ha creato un personaggio meraviglioso», ha detto Edoardo Leo in un’intervista, «era il contrappunto comico della storia rispetto al mio personaggio ombroso, introverso e pure un po’ antipatico. Mi sento orfano di quell’uomo e di quel personaggio».
Milano cambia pelle anche in Gangs of Milano – Le nuove storie del blocco. In onda da oggi su SKY e in streaming su NOW, è già stata ribattezzata la «Gomorra del Nord». Sequel di Blocco 181, riparte da tre protagonisti: l’ambiziosa ragazza sudamericana Bea (Laura Osma), il combattuto Ludo (Alessandro Piavani, già visto in Blanca e House of Gucci), e il nuovo capo del Blocco Mahdi (Andrea Dodero).
«Il punto di partenza è l’ispirazione dalla realtà, e a un certo punto abbiamo voluto mettere da parte la criminalità», spiega il regista Ciro Visco, «Da Breaking Bad in poi sono i personaggi a fare il racconto. Io devo tantissimo a Gomorra, visto che provengo da lì, ma non ci sono grandi punti in comune: questa è una serie di scelte. Gangs of Milano guarda Gomorra, la ringrazia, ma poi va da un’altra parte». Anche se risale al 2023, vale la pena citare pure Unwanted – ostaggi del mare: la miniserie, ispirata al libro inchiesta Bilal di Fabrizio Gatti, fu presentata da Sky come la «naturale continuazione di Io capitano» perché la sua storia inizia là dove il film di Matteo Garrone si fermava. Il protagonista è Marco Bocci, nei panni del capitano di una nave da crociera, che salva dal mare un gruppo di profughi. La fiction si è dunque accorta che il Paese è cambiato. I cittadini anche. Manca solo la politica.