Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  marzo 21 Venerdì calendario

Al Kikli, capo della milizia libica accusato di crimini contro l’umanità è in Italia: la foto in un ospedale di Roma

Abdul Ghani al-Kikli, capo della milizia libica Stability Support Apparatus, accusato di crimini contro l’umanità, è a Roma. A denunciarlo è il dissidente libico Husam El Gomati che su X pubblica una foto che ritrae Al-Kikli, insieme ad altre persone, intorno ad un letto d’ospedale dove è ricoverato il ministro libico degli Affari Interni, Adel Jumaa Amer.El Gomati scrive su X che il miliziano «è accusato di tortura, sparizioni forzate e uccisioni e sarebbe nella lista dei ricercati della Cpi, secondo alcune fonti».

Al-Kikli sarebbe atterrato a Fiumicino intorno alle 18 del 20 marzo, accompagnato da una delegazione libica di alto livello, che poi compare nella foto pubblicata dal dissidente libico.
Chi è Al Kikli
Secondo Amnesty International, la milizia, guidata da Al Kikli, è stata creata dal governo della Libia nel gennaio 2021 ed è responsabile di uccisioni illegali, detenzioni arbitrarie di cittadini libici, intercettamenti e successive detenzioni arbitrarie di migranti e rifugiati, torture, lavori forzati e altri gravissimi crimini di diritto internazionale. Abdel Ghani al-Kikli, conosciuto come «Gheniwa», è stato nominato capo della milizia Stability Support Apparatus (Ssa) «nonostante – scrive Amnesty – le sue ben documentate responsabilità in crimini di diritto internazionale e altre gravi violazioni dei diritti umani. Le milizie sotto il comando di ’Gheniwa’ hanno terrorizzato la popolazione del quartiere tripolino di Abu Salim mediante sparizioni forzate, torture, uccisioni illegali e altri crimini di diritto internazionale».
Ufficialmente, l’Ass è incaricata di garantire la sicurezza delle sedi e delle autorità di governo. Inoltre, partecipa ai combattimenti, arresta persone sospettate di reati contro la sicurezza nazionale e collabora con altri organismi di sicurezza. Non sarebbe la prima che Al-Kikli, denunciato per crimini contro l’umanità alla Cpi, viene in Italia: nel luglio scorso – secondo quanto riportato tempo fa dai media – era a Roma per le finali del campionato organizzate da Tripoli e ospitato nel nostro Paese.

Non è sulla lista pubblica dei mandati d’arresto
Abdul Ghani al-Kikli, il capo della milizia libica Stability Support Apparatus fotografato a Roma durante una visita al ministro libico dell’Interno, Adel Jumaa Amer, ricoverato in ospedale, non risulta nell’elenco pubblico delle persone per le quali la Corte penale internazionale ha rivelato l’esistenza di un mandato d’arresto. Lo fanno sapere fonti della stessa Cpi. Tuttavia, già nel 2017, nel 2018 e più recentemente nel 2024, al-Kikli è stato identificato nei rapporti degli esperti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani come responsabile di gravi violazioni e abusi.