corriere.it, 20 marzo 2025
Oxford contro Cambridge, nuove regole e scambi di accuse per la storica gara di canottaggio: «Misure disperate per la vittoria»
Mancano 24 giorni allo scontro a remi sul Tamigi tra le università di Oxford e Cambridge, un evento sportivo che con due secoli di storia continua a entusiasmare gli appassionati del canottaggio e del costume britannico: il conto alla rovescia dell’edizione che si disputerà a Londra il 13 aprile si svolge tra battibecchi e scontri sul regolamento che hanno portato a accuse di comportamento «poco sportivo» tra i due atenei.
In seguito alle rimostranze di Oxford, vengono esclusi quest’anno tutti coloro che si trovano presso una delle due università per corsi di formazione per insegnanti, una nuova regola che per questa edizione penalizza soprattutto Cambridge, con tre campioni fuori gioco.
Niente da fare, inoltre, per Tom Ford, 32 anni, oro olimpico a Parigi, che si trova a Cambridge per un master in business e che l’ateneo mirava a mandare in acqua come capovoga. Non potrà gareggiare. La Boat Race Company, società che gestisce un evento che si è tenuto per la prima volta nel 1828 (e in forma continuativa dal 1856), ha sottolineato che la ragione per l’esclusione è dovuta agli anni trascorsi dalla prima iscrizione di Ford all’università, che nel suo caso supera il limite. «Questa è una regola che è stata approvata da entrambi gli atenei nel 2021 e di conseguenza era nota sia a Ford, sia al Cambridge University boat club prima della sua ammissione all’ateneo», ha detto un portavoce.
Un commento mirato, questo, che ricorda che la Boat Race non è solo, o almeno non più, una gara massacrante di quasi sette chilometri tra giovani ragazzi che oltre a essere brillanti nello studio hanno doti particolari nello sport e trovano il tempo per allenarsi. È sempre più un evento che richiama in acqua veri e propri campioni. È rimasto storico il caso di James Cracknell, due volte campione olimpico che portò Cambridge alla vittoria nel 2019, all’età di 46 anni e tredici anni dopo essersi ritirato professionalmente dallo sport.
L’esclusione quest’anno di diversi vogatori e vogatrici pluripremiati ha portato la campionessa olimpica Imogen Grant ad accusare Oxford «di misure disperate per conquistare una vittoria», vittoria che invece sfugge al prestigioso ateneo da diversi anni, sia nella gara maschile, sia in quella femminile.