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 2025  marzo 20 Giovedì calendario

Profilo del sovraindebitato italiano: maschio, 50enne del nord. Debito medio: 28mila euro

In Italia il numero preciso non lo conosce nessuno. Ma il profilo medio del sovraindebitato, quello oggi è possibile tracciarlo. L’ha fatto Finsight, l’osservatorio sull’indebitamento di Go Bravo, fintech che opera nell’ambito della gestione e liquidazione dei debiti privati e che si è basato su un campione di oltre ottomila italiani in difficoltà.
Età e studi di chi si indebita
L’identikit della persona sovraindebitata corrisponde a un uomo, sposato, di circa 50 anni e residente nel nord Italia, con un debito medio di 28mila euro, anche se non va sottovalutato il fatto che uno su cinque (il 21%) abbia contratto debiti per oltre 40mila euro. Il debito non è mai uno solo, anzi: in media sono 2,5.
Colpisce la netta prevalenza del sesso maschile, che rappresenta il 71% del campione ed è anche in crescita di tre punti percentuali rispetto a un anno fa. La metà dei sovraindebitati ha un diploma superiore, mentre il 17% ha terminato la scuola secondaria di primo grado. Il 15% del campione ha un diploma di istituto tecnico o professionale, mentre i laureati (triennale o magistrale) rappresentano l’8%. Pochi laureati, quindi, ma dall’altra parte l’indagine osserva che tra titolo di studio e grado di indebitamento c’è una stretta correlazione: chi ha ottenuto una laurea infatti ha un debito medio di 31mila euro, il più alto rispetto alle altre fasce di istruzione.
I territori più colpiti
A livello geografico Finsight rileva che Molise, Valle d’Aosta e Puglia sono le prime tre regioni per debito complessivo medio: tutte oltre i 30mila euro. Ma considerando i casi di sovraindebitamento, spiccano – come era lecito aspettarsi – le più popolose: Lombardia in testa con il 17% dei casi, seguita dal Lazio (12%) e dalla Campania (8%).
Ragionando per macroaree, il nord Italia è l’area con il maggior numero di casi (44% del totale), più del sud e delle isole (29%) e del centro (27%). Lievi, invece, le differenze a livello di debito medio, sempre intorno ai 28mila euro.
Consulenza gratuita, Italia ancora indietro
Non è la prima volta che si tenta di delineare il profilo degli italiani sovraindebitati, un segmento di popolazione ben noto a banche e finanziarie, molto meno a chi invece queste persone potrebbe aiutarle. Nel 2023, nell’ambito del progetto Riparto del Movimento consumatori, Acli e Adiconsum è stata svolta un’indagine che restituì risultati simili a quella di oggi. Il profilo che emerse due anni fa? Maschio, tra i 36 e i 55 anni, con diploma superiore. Ma a differenza di oggi, la rilevazione di Riparto individuò il baricentro più al centro-sud che al nord. Emerse anche come a indebitarsi fossero soprattutto i dipendenti a tempo indeterminato o pensionati, cioè categorie che accedono al credito in modo più semplice ma che spesso percepiscono buste paga intorno ai 1000 euro e vanno in difficoltà con una cessione del quinto.
Il 6 febbraio scorso si è svolto il Tavolo permanente sul sovraindebitamento del progetto Riparto. In questa sede è emerso come l’Italia sia molto indietro rispetto ad altri Paesi europei sull’attuazione della direttiva 2225/2023. Questa norma prevede, tra le altre cose, che ci si debba dotare di servizi di consulenza sul debito gratuiti, indipendenti e professionali: dei “fari”, insomma, che possano illuminare la strada a chi non riesce più a onorare le rate, anche mostrando alternative e possibilità che a volte sembrano precluse. In Italia però, non c’è ancora una rete statale di supporto, mentre in altri Stati europei i centri di consulenza sono già stati regolamentati.