lastampa.it, 20 marzo 2025
Trump: “I vandali di Tesla sono tutti terroristi”
Il presidente Donald Trump è serio quando afferma di voler ampliare la definizione di terrorismo domestico negli Stati Uniti.
«La violenza contro le concessionarie Tesla sarà etichettata come terrorismo interno e i colpevoli passeranno attraverso l’inferno», ha dichiarato il repubblicano.
L’obiettivo? Reprimere un’ondata di attacchi vandalici in cui alcune auto Tesla sono state colpite e date alle fiamme in tutto il Paese, apparentemente per protestare contro il ruolo potente, ma poco chiaro, del CEO Elon Musk nel ridurre i costi e le dimensioni dell’apparato governativo americano.
Per i critici del presidente e di Musk, soprannominato da alcuni come «co-presidente», definire terroristi domestici questi vandali che attaccano le Tesla sembrerà ironico, dopo che Trump, lo scorso gennaio, ha perdonato più di mille rivoltosi che il 6 gennaio 2021 assaltarono il Campidoglio nel tentativo di bloccare la certificazione della vittoria elettorale di Joe Biden nelle presidenziali del 2020. Persone che Trump ha sempre definito patrioti.
La procuratrice generale del paese, Pam Bondi, ha descritto la profanazione di Tesla come «niente di meno che terrorismo interno» in un comunicato e ha promesso di “imporre gravi conseguenze a coloro che sono coinvolti in questi attacchi, compresi coloro che operano dietro le quinte per coordinare e finanziare questi crimini”.
Secondo la Casa Bianca, dietro questi atti vandalici ci sarebbe una strategia per danneggiare Elon Musk e la sua azienda. Tuttavia, finora, non sono state fornite prove concrete. Allo stesso tempo, va detto che la parola terrorismo viene utilizzata raramente per descrivere il vandalismo, poiché gli attacchi non mirano a danneggiare le persone.
Episodi di vandalismo ai danni di Tesla sono stati documentati negli stati del Pacifico nord-occidentale, nel Nord-est e in tutto il Paese, senza contare gli innumerevoli post sui social media. Il primo atto contro il brand simbolo del miliardario che siede alla guida del Doge (il Dipartimento per l’Efficienza governativa) e funge da consigliere per il governo Trump risale al 29 gennaio.
Al momento, non ci sono indicazioni di alcun tipo di campagna coordinata, ma gli attacchi, che vanno dal taglio di pneumatici al lancio di molotov, sono chiaramente illegali e, secondo vari esperti, probabilmente controproducenti se il loro scopo è quello di protestare contro le iniziative di Musk nel suo rapido e imponente tentativo di ridimensionare il governo federale.