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 2025  marzo 20 Giovedì calendario

Riarmo, il Pd sfida i 5 Stelle: la contro-piazza Ue pagata dal Comune

Dal Pd giurano di “non voler fare una piazza in contrapposizione a quelle dei 5Stelle”. Ma l’effetto è esattamente quello, e lo hanno pensato tutti i diretti interessati quando hanno visto i sindaci dem Matteo Lepore (Bologna, nella foto) e Sara Funaro (Firenze) lanciare una manifestazione per il 5 aprile, stesso giorno della annunciata piazza del Movimento contro il riarmo e i tagli al welfare.
L’idea di Lepore e Funaro ha l’effetto di un pugno in un occhio. I due sindaci, non sospettabili di essere ostili a Elly Schlein, spiegano a Repubblica di voler replicare la manifestazione “Una piazza per l’Europa” promossa da Michele Serra, che sabato scorso ha riunito decine di migliaia di persone in piazza del Popolo, a Roma: “Abbiamo deciso di promuoverla insieme – scrivono Lepore e Funaro – perché le nostre città hanno da sempre una comune vocazione alla pace e alla democrazia”. Impegnati con le conseguenze del maltempo, i due non avevano partecipato come avrebbero voluto, dunque si replica a Bologna il 5 aprile.
Peccato che la pace sia uno dei temi cardine per la piazza di Giuseppe Conte, aperta peraltro a dem e sinistra. La contro-manifestazione avrà la stessa piattaforma vaga della scorsa settimana, incentrata sui generici “valori europei”. E finirà per portare a Bologna big del Pd (è pur sempre la Regione di Elly Schlein, Stefano Bonaccini e diversi esponenti della segreteria), in una città in cui il partito è in maggioranza coi 5Stelle. I quali infatti non l’hanno presa bene chiedendone conto al sindaco, che per tutto il giorno ha minimizzato. In una nota, i coordinatori M5S dell’Emilia-Romagna Gabriele Lanzi e Marco Croatti rilanciano: “Saremo in piazza per contestare una politica che continua a tagliare risorse a scuola, sanità e lavoro mentre trova miliardi per le armi”. Come a dire: il pacifismo sarà a Roma, non a Bologna. “La nostra manifestazione – scrivono i 5S – è una chiamata trasversale a chi crede nella pace, nella giustizia sociale e nei diritti fondamentali”.
Reazioni di fastidio simili a quelle dei 5Stelle toscani. Irene Galletti, coordinatrice M5S nella Regione, lo dice al Fatto: “Per noi la manifestazione del 5 aprile è centrale, ci dispiace che qualunque altra iniziativa possa subentrare, soprattutto se in maniera intenzionale. Però sono sicuro che nulla scalfirà la nostra piazza, che sta raccogliendo grandi adesioni”.
C’è poi un tema non secondario: chi paga la piazza di Bologna? Il Giornale ha scoperto che la manifestazione di Roma è stata messo a carico del Comune per 270 mila euro. Da Bologna, a richiesta del Fatto, si fa sapere che è “prematuro parlare di costi perché siamo ancora in una fase iniziale”. Il che non smentisce affatto che possa essere il Comune a sobbarcarsi tutte le spese, a maggior ragione perché questa volta, a differenza di sabato scorso, la manifestazione è indetta dal sindaco. E così “Una piazza per l’Europa” diventerebbe un comodo franchise per giornali, sindaci e leader, a spese dei cittadini. A Roma la destra e Virginia Raggi si stanno interessando a come portare tutto in Corte dei Conti. A Firenze, qualora il Comune partecipasse alle spese, potrebbe accadere lo stesso: “Vigilerò che non esca un euro da Palazzo Vecchio in nessuna maniera – avvisa il capogruppo meloniano Alessandro Draghi – visto anche il precedente pasticcio del Pd con il suolo pubblico alle Cascine dieci anni fa”. Riferimento a contestatissime Feste dell’Unità. Il cui fantasma torna sotto forma di piazza pro-Ue.