ilmessaggero.it, 20 marzo 2025
Le suore di clausura e la maxi truffa telefonica, la madre badessa consegna 2.700 euro. «Erano i fondi per le spese di Pasqua»
Le truffe telefoniche colpiscono anche le suore benedettine di Tagliacozzo. «La madre badessa ha ricevuto una telefonata da parte di una fantomatica dipendente comunale la quale, dopo averle descritto accuratamente alcune operazioni amministrative inerenti un contributo finanziario devoluto dalla Regione per i lavori di manutenzione del tetto del monastero e averle annunciato che i soldi erano stati bonificati sul loro conto, le ha chiesto di rigirare subito 2.700 euro, tramite post-pay, su un altro conto postale perché vi era stato un errore in eccesso nella cifra; anziché 30.000 euro erano stati versati per sbaglio 32.700 euro e la cifra in più era destinata ad altro conto». Questo il racconto fatto dalle suore al sindaco, Vincenzo Giovagnorio.
Truffa alle suore, cosa è successo
Questo è quello che l’attuale badessa del convento di clausura delle Benedettine di Tagliacozzo si è sentita dire al telefono da un’impiegata del comune lunedì scorso. La solerte impiegata ha spiegato come la Regione aveva dato disposizioni per far arrivare la somma, per sistemare il tetto, al convento, facendola parlare anche con un falso direttore di banca che ha rassicurato la madre badessa e ha fornito alla suora i dettagli dell’operazione: 2.700 euro, tramite posta-pay, e consegnare la ricevuta al comune. «La Madre – continua il primo cittadino – ignara del raggiro, fidandosi del funzionario pubblico, ha raccolto il contante custodito in monastero per le prossime spese per i dolci di Pasqua e si è recata nell’ufficio postale a compiere l’operazione. Quando poi ha portato la ricevuta in comune, accolta dalla segretaria comunale che inizialmente non capiva il motivo della consegna del documento non richiesto e non atteso dall’Ente, si è materializzata l’ipotesi di un’ennesima truffa telefonica andata, anche questa volta, a buon fine per i malviventi».
A questo punto è scattata la denuncia e si sono attivati i militari della locale stazione dei carabinieri, coordinati dal comandante Giovanni Di Girolamo, ma purtroppo a causa della immediatezza operativa della modalità post-pay, non si è potuto fare nulla per recuperare la cifra. Un tipo di truffa on-line sicuramente originale che purtroppo è andata a buon fine: le indagini proseguono per risalire, tramite il numero della posta-pay ai truffatori.
C’è da aggiungere che la città era anche in allerta appunto per le numerose truffe che si stanno verificando nel territorio marsicano. Infatti la scorsa settimana anche il parroco della città don Ennio Grossi, si era mosso e, al termine della messa, aveva ospitato il comandante della stazione dei carabinieri e il presidente della locale sezione dell’Associazione nazionale dei carabinieri Filippo Di Mastropaolo che, alla presenza di molte persone, avevano fatto un’accurata lezione in Chiesa, mettendole in guardia sulle possibilità di raggiro e truffe telefoniche. Tra l’altro lo stesso Prefetto dell’Aquila, durante la riunione del Comitato provinciale per la sicurezza, ha rafforzato i controlli sull’intero territorio marsicano, da parte delle forze dell’ordine e delle istituzioni, per evitare questi odiosi gesti nei confronti dei cittadini