ilsole24ore.com, 20 marzo 2025
Dalla rottamazione dei vigneti alla rotazione dei terreni: settimane decisive in Europa
Tra la fine di marzo e i primi di aprile il nuovo regolamento Ue sul vino e a seguire, a fine aprile, un provvedimento “omnibus” con alcune importanti semplificazioni della Pac. È un calendario fitto quello del nuovo Commissario all’Agricoltura, Christoph Hansen che – soprattutto – partirà da due temi che stanno particolarmente a cuore dell’Italia: vino e semplificazione.
Regolamento europeo sul vino
Il primo provvedimento, quindi, sarà il regolamento sul vino che sarà presentato tra poche settimane sia al Parlamento Ue che al Consiglio dei ministri. Come già anticipato ricalcherà in grandi linee le conclusioni del Gruppo di Alto Livello di esperti Ue, rappresentanti dei ministeri agricoli dei Paesi membri e delle organizzazioni della filiera che si sono riuniti a più riprese negli ultimi mesi.
Piatto forte del provvedimento saranno le regole sulle estirpazioni, ovvero la “rottamazione” dei vigneti richiesta a gran voce da alcuni paesi produttori (in particolare la Francia che ha già realizzato una prima campagna di espianto) per riequilibrare l’offerta di vino a una domanda che sta rallentando. Altro punto fermo dovrebbe essere l’esclusione di fondi comunitari per le nuove rottamazioni: dovranno essere finanziate esclusivamente con fondi nazionali. «Altri capitoli – lasciano trapelare fonti di Bruxelles – riguarderanno l’etichettatura con le indicazioni salutistiche e l’utilizzo del Qr code. Ovvero quali informazioni dovranno necessariamente essere riportate sulle etichette delle bottiglie e quali invece potranno essere recuperate online tramite Qr».
L’omnibus agricolo
Il secondo provvedimento è il cosiddetto “omnibus agricolo”. Si tratta di un pacchetto di misure che dovrebbe consolidare alcune semplificazioni sull’impianto dell’ultima riforma della Pac che già sono state adottate in deroga, sulla scorta delle proteste agricole esplose a fine 2023.
«Nel mirino – dicono a Bruxelles – ci sono tutte le condizionalità introdotte dall’ultima riforma Pac, dalla rotazione obbligatoria delle colture alla messa a riposo obbligatoria dei terreni ma il pacchetto di misure potrebbe spingersi oltre fino a intaccare i contestatissimi ecoschemi».
Si tratta della complicata impalcatura di misure ambientali che in alcuni paesi ha provocato una vera e propria emorragia di domande di aiuto Pac. Solo in Italia circa 50mila domande (-10% circa) da parte di agricoltori che hanno preferito rinunciare agli aiuti pur di non dover sottostare ai vincoli della Pac. «L’ipotesi allo studio – concludono a Bruxelles – è che gli ecoschemi vengano spostati dal primo al secondo pilastro della Pac lasciando così liberi gli aiuti al reddito degli agricoltori».