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 2025  marzo 20 Giovedì calendario

Toronto blocca gli incentivi a comprare le Tesla

Il Canada passa all’azione. Con gli adesivi (“Io ho comprato la Tesla prima che Elon diventasse matto”, è il ritornello che compare per coprire il simbolo della macchina elettrica e dissociarsi da Musk), poi gli attacchi incendiari che si diffondono dall’Europa agli Stati Uniti. E quindi il taglio degli incentivi. La sindaca di Toronto, Olivia Chow, giusto ieri, ha eliminato gli incentivi pubblici per le vetture marchiate Tesla. Il primo cittadino della capitale della provincia dell’Ontario ha scandito che la società di Elon Musk non fa più parte “del piano” green. «Dovranno trovare un tipo diverso di auto elettrica. Ce ne sono altre che si possono acquistare». Chow ha precisato che l’esclusione dai contributi pubblici continuerà finché non saranno risolti i problemi commerciali con gli Usa. «Se volete acquistare una Tesla fatelo pure, ma non contate sui soldi dei contribuenti per sovvenzionarla», ha ammonito sottolineando che si tratta di un segnale «simbolico». La metropoli canadese sta promuovendo l’adozione di veicoli elettrici acquistati come taxi o car sharing, offrendo a conducenti e proprietari una riduzione delle tasse di licenza e di rinnovo fino alla fine del 2029 con l’obiettivo di ridurre le emissioni. Questa settimana al Vancouver International Auto Show la Tesla e stata rimossa dagli organizzatori per problemi di sicurezza.
C’è chi tagli e chi incendia. In diversi Paesi – dagli Stati Uniti alla Germania – si moltiplicano gli attacchi incendiari premeditati proprio contro i veicoli targati Tesla. Incendi che vanno considerati episodi di «terrorismo interno» e i responsabili meritano severe sanzioni avverte il procuratore generale alla Giustizia degli Stati Uniti, Pam Bondi. Che assicura: «La serie di violenti attacchi alle proprietà della Tesla non è altro che terrorismo interno», ha detto Bondi annunciando che il Dipartimento di Giustizia «ha già incriminato diversi individui tenendo presente questo aspetto, anche in casi che prevedevano accuse con pene minime obbligatorie di 5 anni». Tutto questo senza dimenticare che negli ultimi 70 giorni il titolo Tesla ha accumulato perdite finanziarie (virtuali) per circa 132 miliardi di dollari di capitalizzazione, 29 miliardi solo il 10 marzo. Il titolo Tesla è passato da 420,5 euro del 20 gennaio (insediamento di Trump) ai 215,55 euro di ieri. Vanno invece meglio i conti di X. Secondo quanto il Financial Times la ex Twitter sarebbe valutata oggi alla stessa cifra a cui l’imprenditore tech l’aveva acquistata nel 2022: 44 miliardi(a settembre era precipitata a 10 miliardi.