la Repubblica, 19 marzo 2025
Avanti con la triptorelina, il farmaco usato nel trattamento dell’incongruenza di genere, che blocca lo sviluppo puberale in attesa della decisione sul cambiamento di sesso
Avanti con la triptorelina, il farmaco usato nel trattamento dell’incongruenza di genere, che blocca lo sviluppo puberale in attesa della decisione sul cambiamento di sesso. Lo ha detto a dicembre scorso il Comitato nazionale di bioetica e sarebbe sulla stessa linea anche il Tavolo tecnico interministeriale di 29 membri creato nel maggio del 2024 per dare una ulteriore indicazione sul tema. E intanto l’ospedale Careggi di Firenze, la struttura più importante per questo tipo di problemi, che oltre un anno fa aveva ricevuto un’ispezione ministeriale, sta proseguendo con la sua attività e con i trattamenti.
Gli esperti radunati da Orazio Schillaci e Eugenia Roccella, ministri della Salute e della Famiglia, hanno formato tre sottogruppi, che hanno concluso i lavori e prodotto i loro documenti. Ad aprile è attesa la relazione finale, che sintetizzerà i testi. Anche qui, raccontano aRepubblica tre fonti, dovrebbe essere scritto che il medicinale usato per interrompere la pubertà si potrà ancora somministrare a chi ha la disforia di genere, ma dovrebbe anche essere aggiunto che è necessario un monitoraggio più accurato del suo utilizzo. Per questo il ministero della Salute dovrà creare un registro al quale le strutture sanitarie dovranno inviare i dati sull’uso della triptorelina, ma anche degli ormoni impiegati per il cambio di sesso. Non è escluso che in questi giorni si facciano limature, anche perché il tema a destra è molto sentito e la nascita del Tavolo per qualcuno doveva servire a mettere i bastoni tra le ruote ai centri di cura. Il senso del documento dovrebbe però restare ancorato a quello che ha detto il Comitato di bioetica.
Tra gli esperti del Tavolo tecnico, i cui lavori sono andati avanti piuttosto lentamente, si è parlato pure di sperimentazione, come già aveva fatto anche il Comitato. Dovrebbe servire a irrobustire i dati a disposizione sull’efficacia e sui rischi del farmaco nel trattamento della disforia di genere.
A cavallo tra il 2023 e il 2024 erano esplose le polemiche sull’attività del centro “Incongruenza / disforia di genere e stati intersessuali in età evolutiva” di Careggi, che si occupa di coloro che non si riconoscono nel sesso assegnato alla nascita. L’ospedale è finito al centro anche di interrogazioni parlamentari, in particolare da parte di Maurizio Gasparri di Forza Italia. Il ministero della Salute ha così disposto un’ispezione, dopo la quale sono state date alcune indicazioni alla struttura sanitaria. La più importante era quella che imponeva la presenza fissa di uno psichiatra all’interno del centro. L’ospedale si è messo inregola subito e negli ultimi mesi ha avviato i trattamenti con la triptorelina per due pazienti. I dati sono in linea con quelli del recente passato. In cinque anni, fino al 2024, nel policlinico sono stati infatti trattati 9 minorenni (altri 75 casi riguardano pazienti che hanno preso il medicinale dopo lo sviluppo puberale, a supporto della terapia ormonale per il cambio di sesso). Le polemiche alcuni effetti però li hanno prodotti: nel centro di Careggi non lavorano più la psicologa e l’endocrinologa che lo mandavano avanti prima dell’ispezione.
I tre sottogruppi del Tavolo tecnico si sono occupati dei rischi di suicidio dei giovani che soffrono di disforia di genere, dell’inquadramento diagnostico e di trattamenti. In attesa dell’ufficialità del documento finale, vale la pena leggere cosa ha scritto a dicembre il Comitato nazionale di bioetica, del quale fanno parte alcuni membri dello stesso Tavolo. Il Comitato, tra l’altro, sull’uso del farmaco «avanza alcune raccomandazioni, ispirate alla cautela e alla valutazione casoper caso, richiamando la necessità che la diagnosi e la proposta di trattamento provengano da una équipe multidisciplinare e specialistica, che il trattamento sia limitato a casi ove gli altri interventi psichiatrici e psicoterapeutici siano risultati inefficaci, che preveda un consenso espresso in modo libero e volontario». Si dà per scontato che latriptorelina venga usata. Un parere forte, di un organismo nominato dalla destra al governo, difficile a questo punto da disattendere.