lastampa.it, 19 marzo 2025
Trump e i file top secret su Jfk: dal profilo del killer ai rapporti con Cuba, ma nessuna “novità”
Il presidente Donald Trump ha divulgato più di 31mila pagine di documenti relativi all’assassino di John F. Kennedy del 22 novembre del 1963. La prima tranche di materiale è stata divulgata nel tardo pomeriggio americano tramite un link pubblicato sul sito degli US Archives. Rimanda a oltre 1.100 file con hyperlink collegati a file in formato PDF. La stragrande maggioranza dei documenti sull’omicidio più discusso del ventesimo secolo sono note e secondo il Washington Post che ha messo un team di reporter (la stessa cosa ha fatto il New York Times) a vagliarli sinora non c’è nulla di nuovo. Non solo nei contenuti, ma nella stessa documentazione rilasciata. La differenza è che dalle pagine sono scomparsi omissis e parole annerite. Un’operazione di trasparenza, secondo l’Amministrazione Trump. Il presidente aveva ordinato di divulgare tutto il materiale siglando un ordine esecutivo.
Secondo quanto emerge da prime letture il quadro non cambia e chi pensava di trovare verità nuove per riscrivere la storia – che ha determinato che a uccidere il presidente democratico fu Lee Harvey Oswald che agì da solo – resterà deluso. I documenti offrono uno sguardo sul clima di paura che circondava le relazioni fra Usa e Unione sovietica dopo la crisi dei missili di Cuba nel 1962. Molti documenti riflettono il lavoro degli investigatori per ricostruire gli spostamenti di Oswald in Unione Sovietica e i movimenti nei periodi antecedenti all’omicidio del presidente democratico. Dalla famiglia di JFK nessun commento, il nipote Jack Schlossberg ha detto su X di non aver «avuto nessuna anticipazione da parte dell’Amministrazione della diffusione dei documenti». Fredrik Logevall, storico di Harvard, ha commentato alla agenzia Reuters dicendo di non aspettarsi «alterazioni negli eventi», ma che comunque «avere il materiale pubblicato è importante per colmare il quadro».
Fra i documenti già visionati ce ne è uno, ad esempio, che riguarda Oswald e la moglie, Marina, cittadina sovietica. Un altro riguarda invece il ruolo degli Usa nelle vicende politiche dell’America Latina e nei tentativi di minare il sostegno di Fidel Castro alle forze comuniste negli altri Paesi. Suggeriscono però le pagine che il Lider Maximo non voleva spingersi così avanti da provocare una guerra con gli Stati Uniti e né «così tanto da mettere seriamente e immediatamente in pericolo il regime». Castro era più intenzionato, si legge, «a intensificare il sostegno alle forze rivoluzionarie in America Latina».
C’è anche un documento sulla «Operation Mongoose» con la quale la Cia autorizzava operazioni sotto copertura contro Cuba. Queste operazioni vennero autorizzate da Kennedy nel 1961 con lo scopo di rovesciare il regime castrista. La morte di JFK è attribuita a Oswald e il Dipartimento di Giustizia e appunto la Commissione Warner che ha indagato sull’assassinio hanno riaffermato questa conclusione per decenni.
Molti americani, tuttavia, ancora ritengono che la morte del presidente sia stata il risultato di una cospirazione. Trump ha anche promesso di divulgare i documenti secretati di due altri omicidi illustri, entrambi avvenuti nel 1968, quello di Martin Luther King e quello di Robert F. Kennedy, fratello di JFK e suo ministro della Giustizia.