il Giornale, 14 marzo 2025
"Tra vivo, morto o X resto amante del rock"
Luciano Ligabue ieri ha compiuto 65 anni. Si sente «vivo, morto o X»?
«Oggi? Boh! (ride – ndr)».
È uno dei brani di punta di Buon compleanno Elvis, il disco uscito 30 anni fa che dal 18 aprile ritorna in una edizione con inediti e rivisitazioni in sette versioni e sette formati.
«All’epoca il brano era una provocazione, una riflessione sulla società che tende a etichettare le persone, a farle sentire dentro o fuori».
Sì ma Ligabue nel 2025?
«Se mi chiedi come mi sento, ti dico che stamattina ho chiamato l’ufficio anagrafe per dire che c’è un errore sulla mia età!». (ride – ndr).
E in effetti, quando ha iniziato a suonare nel tardo pomeriggio di ieri sul piccolo palco dell’Apollo di Milano, Ligabue è diventato Ligabue per davvero, sessantacinquenne solo all’anagrafe, tuttora caparbiamente innamorato di un’idea di rock’n’roll che oggi sembra quasi vintage eppure cova sotto la cenere di tanta modernità. Sette brani ovviamente, visto che il 7 è il suo numero preferito e irrinunciabile, inizio con la rara Il cielo è vuoto o il cielo è pieno e chiusura con Leggero lasciando alla fine il pezzo dei pezzi, ossia Certe notti che diventò una delle scintille di «un periodo che mi ha cambiato la vita». Nel 1995 Ligabue era a un bivio. «Non sapevo come sarebbe andata a finire». O appassire lentamente oppure prendere la corsia di sorpasso. Buona la seconda: «Ho trovato un nuovo manager e una band che aveva un suono senza tempo». Con Buon compleanno Elvis è diventato una superstar della nostra musica, inutile negarlo, e questa edizione «monstre» del disco ne conferma il peso musicale. «C’è stato un momento in cui anche il suono del disco ha fatto tendenza e gli altri musicisti cercavano di riprodurlo». Di solito fanatico dei concerti, a questo giro Ligabue ne fa soltanto due. Uno a Campovolo il 21 giugno. E l’altro alla Reggia di Caserta il 6 settembre e la richiesta di biglietti era talmente alta che hanno aumentato la capienza. In totale, oltre centotrentacinquemila spettatori attesi. Intanto, come conferma lui, «fin quando ci riuscirò, la mia vita sarà imperniata su tour, band e musica».
Ma non è che questa operazione sa un po’ di nostalgia?
«È esattamente ciò che non volevamo. È sostanzialmente un disco nuovo, pieno di cose dell’epoca, ad esempio ci sono demo che mi fanno quasi tenerezza, ma anche di nuova musica e altre iniziative come quella che si chiama Tales e porta ciascun brano raccontato da me oggi».
Chi era Ligabue allora?
«Uno cresciuto con i cantautori degli anni Settanta ma anche con la voglia di più energia».
Quindi oggi è diverso.
«Siamo tutti più impauriti. Diciamo che in questo disco non ho cambiato i testi, quelli restano intoccabili, ma ci sono più echi surf o shuffle nella musica».
Lei resta filoamericano.
«Non sono filoamericano, ma la mia ispirazione viene da lì. Elvis è partito scrollando l’America con le sue mosse poi è finito a candidarsi come spia dell’Fbi diventando una parodia di se stesso ed è morto di troppo, calorie, sostanze, farmaci. Non per nulla, si è spento sulla tazza del cesso, che può essere anche una metafora del sogno americano».
In questa nuova versione di Buon compleanno Elvis c’è qualsiasi cosa.
«Persino brani nei quali canto solo con il lalalala perché non avevo ancora i testi pronti».
Poi in autunno uscirà Buon compleanno Elvis Covered.
«Tanti cantanti, ciascuno alle prese con un brano del disco».
In scaletta c’è anche Hai un momento, Dio? che oggi, con Papa Francesco in ospedale, suona in modo particolare.
«Papa Francesco è stato eletto nel giorno del mio compleanno e quindi mi è stato subito simpatico (sorride – ndr). Spesso l’ho sentito come unica voce autorevole per la pace».
Lei ha un momento per Dio?
«Io sono uno che crede ma non sono praticante da tempo, da molto tempo».