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 2025  marzo 13 Giovedì calendario

Morire di superlavoro: la vedova di un professore universitario rilancia il dibattito in Cina

Morire di superlavoro. Ancora un decesso nella comunità accademica cinese. A soli 47 anni, Liu Yongfeng, professore dell’Università del Zhejiang, tra i maggiori esperti del Paese di scienza dei materiali, è scomparso il 5 marzo dopo aver avuto un’emorragia cerebrale il 21 gennaio durante una conferenza a Xi’an.
La lettera sui social
A sostenere la tesi della morte da superlavoro è stata una lettera pubblicata domenica sui social, “presumibilmente scritta dalla moglie di Liu”, come ricostruisce il South China Morning Post, in cui vengono elencati gli orari “scioccanti, quasi folli” dell’accademico. “Nella lettera venivano mostrati i calcoli relativi al numero di ore lavorate da marzo 2024 al 20 gennaio. Liu aveva lavorato 319 giorni, mentre per legge nel periodo in questione sarebbero dovuti essere 183. Per 277 giorni Liu aveva viaggiato per lavoro o lasciato l’ufficio non prima delle ore 21”, scrive il quotidiano di Hong Kong.
“Dal momento in cui è entrato all’Università di Zhejiang nel 2007 per dedicarsi all’insegnamento e alla ricerca, ha lavorato a un ritmo così intenso per 18 anni”, si legge nella lettera. “Speriamo che le università e la società prestino attenzione ai ricercatori che lavorano duramente giorno e notte in prima linea e istituiscano un sistema efficace per salvaguardare la loro salute in modo che tragedie simili non si ripetano”.
Un problema diffuso
Quella del professor Liu non sarebbe di certo la prima morte per superlavoro in Cina. “In un articolo pubblicato nel 2022 sulla rivista Science and Technology Talents of China, un gruppo di ricercatori ha sostenuto che le lunghe ore di lavoro sono una delle principali cause di problemi di salute fisica e mentale tra gli scienziati”. Sempre secondo il South China Morning Post “finora, nel 2025, almeno 10 ricercatori cinesi giovani e di mezza età sono morti di malattia”. A scioccare la comunità scientifica l’anno scorso era stata la morte, invece, di Li Haizeng, a causa di un infarto, all’età di 34 anni.
La cultura del “996”
Un problema, quello del superlavoro, non solo tra la comunità accademica. In molte aziende cinesi – soprattutto quelle tech – si applica ancora la tristemente nota cultura del “996”: i dipendenti lavorano dalle 9 alle 21, sei giorni alla settimana. Qualcosa, però, si muove. A dicembre Meituan ed Ele.me, i due colossi cinesi delle consegne di cibo a domicilio, hanno iniziato a imporre ai loro rider delle pause obbligatorie dopo turni troppo lunghi. Siamo ancora nella fase sperimentale, ma l’annuncio arriva dopo alcuni decessi di rider per il superlavoro: l’ultimo caso a settembre scorso quando un fattorino di 55 anni è collassato ed è morto nella città di Hangzhou.