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 2025  marzo 13 Giovedì calendario

Mosca attacca ancora Mattarella: «Da lui menzogne e falsità sul nucleare»

Mosca attacca ancora il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella.
Per la terza volta in poche settimane Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, si è scagliata contro il capo dello Stato: «Le affermazioni del presidente italiano Sergio Mattarella secondo cui la Russia minaccia l’Europa con armi nucleari sono menzogne e falsità», ha detto, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass.
Il riferimento è alle parole utilizzate lo scorso 8 marzo dal capo dello Stato durante l’incontro – avvenuto a Hiroshima, in Giappone – con gli «hibakusha», i sopravvissuti dei bombardamenti atomici che posero fine alla II Guerra mondiale.
La Russia – ha detto Mattarella – ha sdoganato quello che fino a ieri non potevamo neppure concepire, con la minaccia di  usare l’arma nucleare ai confini dell’Unione europea: «Mosca si è fatta promotrice di una rinnovata e pericolosa narrativa nucleare, a cui si aggiungono il blocco dei lavori del Trattato di non proliferazione, instillando l’inaccettabile idea che ordigni nucleari possano divenire strumento ordinario nella gestione dei conflitti, come se non conducessero inevitabilmente alla distruzione totale».
«Le minacce nucleari», aveva continuato il capo dello Stato, «si vanno moltiplicando, con lo sviluppo di arsenali la cui unica giustificazione appare quella dell’aggressione e della dominazione, non della difesa». E aveva poi aggiunto: «Il tabù nucleare viene eroso, pubblicizzando l’esistenza di armamenti atomici di cui si sottolinea la portata limitata, controllabile, circoscritta a singoli teatri di operazioni, e dunque implicitamente suggerendo la loro accettabilità nell’ambito di guerre che si pretenderebbero locali». Una deriva che «l’italia condanna fermamente», perché riproporre l’opzione nucleare come possibile è di per sé un delitto contro l’umanità.
Zakharova aveva attaccato Mattarella in almeno altre due occasioni nelle scorse settimane.
Il 14 febbraio, la portavoce del ministero degli Esteri aveva definito «invenzioni blasfeme» le parole pronunciate dal capo dello Stato durante una lezione all’università di Marsiglia, lo scorso 5 febbraio. «È strano e folle sentire invenzioni così blasfeme dal presidente dell’Italia, un paese che sa in prima persona cosa sia veramente il fascismo», aveva detto.
«Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi», aveva detto Mattarella a Marsiglia, «fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura». E ancora: «La strategia dell’appeasement non funzionò nel 1938. La fermezza avrebbe, con alta probabilità, evitato la guerra. Avendo a mente gli attuali conflitti, può funzionare oggi? Quando riflettiamo sulle prospettive di pace in Ucraina dobbiamo averne consapevolezza».
Pochi giorni più tardi, Zakharova aveva detto sulla tv pubblica che le parole di Mattarella avrebbero avuto «conseguenze». Poche ore dopo, il gruppo di hacker filorussi NoName057(16) aveva avviato una nuova serie di attacchi DDoS (distributed denial of service) contro i siti web di diversi soggetti italiani, citando nella loro rivendicazione proprio le dichiarazioni di Mattarella sulla Russia e il Terzo Reich, definendo il presidente «russofobo».