la Repubblica, 12 marzo 2025
Ornella Vanoni: “Basta con gli uomini. L’amore è importantissimo e inutile”
Una forza della natura. Torna in scena a 90 anni per due serate dal titolo The man I love, il 22 e 23 marzo all’Auditorium Manzoni di Bologna, la prima del nuovo cartellone “Jazz on Symphony” del Teatro Comunale di Bologna, firmato per la direzione artistica dal jazzista Paolo Fresu. Chi, se non Ornella Vanoni, poteva cantare l’amore? «Il peso che ha avuto nella mia vita? Importantissimo e a volte inutile», dice la cantante. Con lei Malika Ayane e Simona Molinari per ascoltare successi senza tempo, da Over the rainbow a Round midnight, arrangiati da Celso Valli che dirigerà l’Orchestra del Comunale.
Come nascono questi concerti?
«Sono un’idea di Paolo, voleva fare un omaggio a Valli, che è di Bologna. Allora diceva che bisognava fare due serate con la grande orchestra del Teatro Comunale, e un gruppo jazz. Con Malika e Simona, canteremo insieme The man I love».
Che peso ha avuto l’amore nella sua vita?
«Importantissimo, e a volte inutile. L’amore rappresenta anche una sconfitta, le abbiamo subite tutti. Ci deludiamo. Una persona che ci delude è una sconfitta anche per noi, per averla scelta».
Il rapporto con Fresu?
«L’ho conosciuto che non era nessuno, ho letto sul giornale che al Tangram avrebbe suonato questa nuova tromba italiana e io, che sono curiosa, sono andata. Non sa come era vestito. Appena ha messo la bocca sulla tromba, ho capito che talento fosse. Gli ho lasciato un biglietto con il mio numero. Mi ha detto: “Vediamoci in sala di incisione, se c’è un feeling andiamo avanti”. Il feeling c’era. Abbiamo fatto un disco bellissimo, Argilla. Ed è nata un’amicizia profonda».
A “Verissimo” ha detto che se muore lei, lui suonerà al suo funerale; Fresu ha spiegato che se muore prima lui, lei canta al suo. Uno scambio di cortesie.
«Uno scambio di affetto tra artisti, tanto morirò prima io. Non voglio vederlo morto prima, voglio vederlo vivo».
Andiamo avanti.
«Ha una faccia bellissima, suo figlio pure. La moglie, sarda, è una grande violinista. Siccome è un uomo che non ha bisogno di sostegno – oggi è a Tokyo, domani a Berlino e dopodomani a Barletta – ha piacere di stare con una persona che lo capisca a fondo. Tanti artisti uomini hanno bisogno di una donna accudente, che li sostiene. Anche Sonia (Peana) magari sarà così, ma in più è una grande artista anche lei».
Le serate si intitolano “The man I love”, se dovesse dire l’uomo che ha amato di più?
«Non glielo dico. Basta con questi uomini».
Pensa di fare altri concerti?
«Ma no. Cerco di andare in vacanza».
Che rapporto ha con Bologna? Era legata a Lucio Dalla?
«Amo Bologna, ci andavo tutti i weekend, a casa di una mia amica, in via dell’Osservanza. Mi sono divertita tanto. E c’era Lucio, un grande. Raccontava: “Ornella è l’unica che parla con me, le altre voltavano la faccia dall’altra parte”. Diceva così perché si vedeva brutto. Ma per me era bellissimo perché quando uno è cosi intelligente, straordinario, lo guardi negli occhi e il resto non conta più».
Perché era speciale?
«Era un talento pazzesco. Vocalmente faceva quello che voleva, la musica che scriveva era meravigliosa. I testi hanno una triste dolcezza profonda, e sono pieni di ironia. Oggi dovrebbero far risentire Futura. Descrive i giorni che stiamo vivendo. Era avanti, quel brano era premonitore».
Aveva un fondo di malinconia.
«Anche Lucio era molto triste, grande bugiardo e divertente. Quanto a ironia, ci trovavamo. Passeggiava tranquillo per Bologna, lui era Bologna. Adesso che non c’è mi sembra diversa».
In tv è diventata una opinion leader, da quando va a “Che tempo che fa” ha schiere di fan giovani: che effetto le fa?
«Ma quale opinion leader, non sono un’opinionista. Io sono così, anche nel mio privato. Dico sempre quello che penso. Però mi fa piacere avere anche un pubblico di ragazzini, è vero. Ma sa perché? Li faccio ridere. Oggi è molto importante, perché c’è poco da ridere».
C’è una cantante in cui ritrova qualcosa di lei?
«No, non c’è una voce uguale all’altra nel mondo. Però c’è Virginia Raffaele. Quando mi fa l’imitazione è geniale. Ha un talento incredibile».
Ha vissuto la guerra, sa cosa vuol dire. Cosa pensa del mondo in continuo conflitto?
«Mi fa orrore. Poi c’è una grave confusione. Noi, come europei, siamo qui che aspettiamo cosa ci arriva addosso. L’importante sarebbe che Musk e Trump litigassero, almeno succede qualcosa di brutto – per loro mi auguro. Che vadano su Marte e restino lì».