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 2025  marzo 12 Mercoledì calendario

Mar del Nord, il capitano del cargo schiantato sulla petroliera noleggiata dal Pentagono è un russo

La storia adesso diventa sempre più inquietante: il capitano della nave cargo Solong, che lunedì mattina si è andata a schiantare sulla petroliera Stena Immaculate (di proprietà della compagnia svedese Stena Bulk ma gestita dall’americana Crowley, e una delle dieci petroliere noleggiate abitualmente dall’esercito americano, in particolare dal Military Sealift Command, per rifornire di carburante le forza armate americane in giro nel mondo), arrestato dalla polizia inglese, è un cittadino russo di 59 anni. Resta da chiarire per quali vie una nave cargo portacontainer battente bandiera portoghese Solong (della società tedesca Reederei Koepping), si sia affidata a un russo, in una fase che presenta queste tensioni geopolitiche. La cosa non è inusuale, sul mercato del traffico marittimo specialmente del nord Europa, ma adesso si son ovviamente accesi anche fari del MI6 sull’intera vicenda. Lo scontro tra navi è avvenuto tra l’altro in maniera piuttosto inusuale, quando petroliera era all’ancora al largo dell’estuario dell’Humber, a 16 chilometri al largo di Hull, nell’East Yorkshire.
Il capitano russo al momento accusato solo di omicidio colposo per grave negligenza in seguito alla collisione, non è stato ancora incriminato. Ma c’è di più. La compagnia di navigazione tedesca Ernst Russ, proprietaria della nave cargo Solong, ha comunicato ufficialmente che i 14 membri dell’equipaggio erano cittadini russi, e alcuni filippini. Lo schianto ha sollevato anche timori di gravissimi danni ambientali.
La Solong, su ci adesso sta indagando anche il controspionaggio britannico, oltre al MI6, è un cargo di imponente dimensione, 140 metri di lunghezza per 22 di larghezza, battente bandiera portoghese, e aveva lasciato il porto scozzese di Grangemouth diretta a Rotterdam, con un carico di cianuro. La società Crowley, della Florida, che gestisce la petroliera americana, si sta dichiarando fin dalle prime ore vittima di una manovra della “Solong”, e dà la responsabilità della collisione al cargo portoghese. La società del resto un importante contractor che ha la fiducia della Difesa americana, sulla nave c’era cherosene del Pentagono, destinato ai jet delle basi militari Usa nel Regno Unito. Secondo il monitoraggio della nave AIS (AIS), la Solong si è avvicinata alla petroliera Stena Immaculate a una velocità di 16 nodi (circa 30 km/h) e non ha fatto alcun tentativo visibile per evitare una collisione. Un marinaio americano della petroliera ha riferito ala Cbs che la nave portacontainer è apparsa all’improvviso.
Finora nell’inchiesta sta anche emergendo che nel 2024 la Solong non aveva superato i controlli di sicurezza: i documenti di ispezione del controllo portuale (PSC) del luglio 2024 scrivono chiaramente che i funzionari portuali inglesi avevano avvisato che «le comunicazioni della posizione di governo di emergenza/lettura della bussola della nave non erano leggibili». E era solo uno dei dieci temi critici sulla sicurezza della Solong emersi durante l’ispezione effettuata da funzionari irlandesi. Altri problema c’erano sugli allarmi «inadeguati», i mezzi di salvataggio senza manutenzione adeguata, le porte antincendio «non conformi ai requisiti». Una situazione che la rende sorprendentemente simile ad alcune specifiche e carenze di sicurezze assai diffuse in quella che viene considerata la “shadow fleet” la flotta russa ombra di petrolieri (anche se la Solong è una portacontainer, non una petroliera).
La dinamica assolutamente preoccupante e inusuale dello schianto ha allertato anche le autorità europee, la Commissione europea, attraverso un suo portavoce, fa sapere che «la Commissione sta monitorando la situazione in stretta collaborazione con l’Agenzia europea per la sicurezza marittima (EMSA). È troppo presto per avere opinioni conclusive sulle cause dell’incidente», e che «i Paesi Bassi hanno richiesto all’EMSA immagini satellitari, nel caso in cui il carburante si diffondesse verso le loro coste». Immagini che torneranno però molto utili anche per illuminare la dinamica dello strano scontro. Anche perché dirigenti del porto di Grimsby East, vicino allo schianto, hanno espresso con gli investigatori britannici incredulità su come uno scontro del genere sia potuto accadere: «Sembra davvero un mistero, perché tutte le navi oggi dispongono di attrezzature tecniche molto sofisticate per tracciare le rotte e osservare eventuali ostacoli o qualsiasi cosa debbano evitare».