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 2025  marzo 12 Mercoledì calendario

"Ma li mortacci...". Lezione di Cruciani alla follia woke sui semafori “inclusivi”

“Mi giunge una novella dall’Austria che, solo apparentemente, non ha nulla a che vedere con la stretta attualità ma è sintomatica dell’aria che tira e del clima che si respira in Europa”. Così esordisce Giuseppe Cruciani nel tradizionale appuntamento con La Zanzara. L’occasione per smontare l’ennesima follia woke è unica nel suo genere. A Vienna, infatti, esistono i cosiddetti semafori “inclusivi” dove le classiche figure dei pedoni si sono trasformate in coppie dello stesso sesso.
Nessun errore di battitura. L’ultima deriva politicamente corretta ha colpito Vienna e l’ideologia dell’inclusione ad ogni costo potrebbe arrivare perfino in Italia. “Hanno fatto i semafori inclusivi, porca t**ia”, sbotta il conduttore di Radio 24. Che poi aggiunge: “Con due uomini o due donne che si tengono per mano, i semafori inclusivi li mortacci vostra. Vi siete inventati perfino i semafori inclusivi”. Da qui la facile profezia: “Ma cosa dovrà succedere ancora? Volete fare i marciapiede inclusivi con le figure di due donne che si abbracciano?”. Un panorama orwelliano che non convince affatto l’opinionista e conduttore radiofonico. “Cos’altro dobbiamo vedere? Lo spaghetto inclusivo? Ma cosa dobbiamo vedere ancora?”, attacca. In collegamento, a Roma, il co-conduttore David Parenzo è d’accordo. “Che bello, una bella iniziativa”, ripete a Cruciani.
L’unica soluzione a questa deriva politicamente corretta, secondo Cruciani, potrebbe essere proprio la nuova amministrazione americana. E, in particolare, Donald Trump che – stando alle sue dichiarazioni – vuole mettere la parola fine a questa ideologia che, invece che evolvere con la società, cerca di distruggerla. “Deve arrivare Trump qui in Europa, sta cancellando il woke. Intanto gli altri protestano: vi siete spinti così avanti con queste cose inclusiviste”.
Il risultato è presto detto: “Con Trump ora arriva la mannaia”. Il riferimento, nemmeno troppo velato, è alle nuove politiche adottate dall’inquilino della Casa Bianca che – in un colpo solo – vuole stringere le maglie del polticamente corretto nelle università e non solo.