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 2025  marzo 09 Domenica calendario

Intervista a Belén Rodríguez

Confessa che è innamorata della bellezza, che le piace provocare, ma rivendica il diritto di essere fragile. Mai fermarsi alle apparenze; Belén Rodriguez, 40 anni, è una matrioska che contiene tante donne. Ironica con un fondo di malinconia, è tornata in tv insieme al duo dei PanPers (Andrea Pisani e Luca Peracino), con Only fun Comico show, sul Nove (il giovedì sera), in cui si mette in gioco. Scherza su tutto, i vecchi fidanzati (inventati) in platea, le case (con Barbara Foria). La soubrette che ferma il traffico, si prende in giro. Ma, confessa, era stata inghiottita da un buco nero.
Belén, lo show è un successo. In una puntata c’erano i suoi genitori in platea.
«Era stata registrata prima dell’incidente in cui papà si è ustionato. Ci siamo presi un grande spavento ma lo hanno curato bene. Piano piano tornerà come prima, siamo stati fortunati. Lo posso dire: mio padre è tornato alla vita».
Cosa la fa ridere?
«In questo momento, i miei figli. La piccola chiacchiera tantissimo, vederli crescere mi rende felice. Poi rido per la gente che cade, però mi informo se si fanno male. Una volta un ragazzo passava in bicicletta, si è girato per guardarmi e ha infilato la ruota sui binari del tram. Un volo...».
La divertiva l’imitazione che faceva di lei Virginia Raffaele?
«All’inizio mi piaceva da morire. Dopo, ha perso un po’ di vista quello che doveva fare, detto senza rancore. Me la sono presa, in un periodo in cui sei più sensibile succede. Mi guardavano e ridevano: ma non capita a tutti di avere un’imitatrice che influenza le masse».
Come la mette con gli hater?
«Cerco di non farmi ferire. Se sei in una fase complicata, se sei più fragile, vivi gli attacchi come un’offesa. Sono stata senza pelle, mi sentivo sotto scacco. Poi ho dovuto cambiare numero di telefono per uno stalker».
Anche attrice nel “Commissario Montalbano” con Luca Zingaretti. Nell’episodio “Il campo del vasaio” (2011) diretto da Alberto Sironi, interpreta Dolores Alfano, che arriva in commissariato – portando scompiglio – per denunciare la scomparsa del marito, parente della famiglia mafiosa dei Sinagra

Ha denunciato?
«Devi farlo. Resta agli atti. Adesso c’è il libero arbitrio sui social, e invece ci vorrebbe più controllo. Gli adolescenti come si difendono? Mio figlio mi ha chiesto di non postarlo più. Poi, un giorno, ha cambiato idea: “Se mi piace una foto la metti e vediamo i messaggi?”. Scrollavo i commenti davanti a lui, con la paura che venissero fuori gli insulti. Invece tutto bene, per fortuna».
Ha visto il Festival di Sanremo?
«Non tutti i giorni perché lavoravo. La prima e la seconda puntata, mi è sembrato che mancasse un po’ di magia, mi aspetto sempre la fata che scende le scale… Mi perdo nella bellezza femminile e mi è un po’ mancata. Magari sarò nostalgica del mio festival. O invidiosa forse».
Lo spacco, la farfallina. Ci tornerebbe?
«A Sanremo? Certo».
Che ha pensato di Bianca Balti?
«È un’icona di eleganza, appartiene a un’altra categoria. L’ammiro per la forza e il coraggio di mostrare la fragilità. Ti chiedi: io come reagirei? I figli sono una motivazione. Ti aggrappi alle tue risorse, la mente parla al corpo, devi farcela».
Ha rivelato di aver sofferto di depressione. A un certo punto della sua vita, il gossip aveva preso il sopravvento?
«Ho percepito questo meccanismo ingiusto. Il gossip, per quanto da piccolina lo vivi con più leggerezza, esiste quando il personaggio vende tanto. Da grande diventa come un hater nella tua vita. Raccontano idiozie o verità che non vorresti fossero messe in piazza. Oggi sono molto più riservata. Durante l’anno in cui sono stata male, sono rimasta in silenzio. Ma la gente non se n’è accorta, continuavo a apparire sui giornali».

Maria De Filippi nel 2014 la chiama come conduttrice di “Tú sí que vales” su Canale 5. La soubrette argentina ha raccontato di aver imparato tanto da De Filippi, e che per lei è stata una maestra: «Solo una stupida non impara da lei. Tutto quello che dice ha un perché». Ha lasciato il programma dopo nove anni
Cosa non sopportava più?
«L’accanimento. Sono sparita rischiando anche di perdere un po’ di popolarità. Mi sono presa la responsabilità di fermarmi. Era vitale, dovevo sopravvivere».
È stata nella condizione di farlo.
«Mi creda, ho rischiato. C’è chi non può, e a volte è meglio. Il fatto di non poterti fermare ti impone di mettere la testa da un’altra parte. Quando stai male pensi solo a quello. Ho ripreso il lavoro per non lasciare lo spirito in quel buco nero. Ringrazio chi mi ha dato la possibilità di tornare e sono grata per la comprensione, in qualche momento non ero la Belén di sempre».
Se si guarda indietro prova nostalgia per gli anni a Mediaset?
«Non permetto alla nostalgia canaglia di impadronirsi di me, anche perché quel periodo mi sembra ieri, per quanto siano passati quasi venti anni. Sono un po’ Dory a livello di memoria. Erano tempi in cui era tutto diverso. Ti sentivi unica, ora non è così».

Nella sua lunga carriera (la popolarità arriva con l’"Isola dei famosi” su Rai 2 nel 2008 quando si classifica seconda dopo la vincitrice Vladimir Luxuria), nel 2022 diventa conduttrice delle Iene su Italia 1. Nella puntata del debutto confessa di essere andata in analisi e che non si fidava più nemmeno dei complimenti che le facevano
Ha detto che solo una stupida non impara da Maria De Filippi: la sente ancora?
«Poco. Però la mia riconoscenza e la gratitudine nei suoi confronti sono enormi. Lei lo sa. L’ho ringraziata sempre in privato, ha creduto in me e mi ha offerto grandi opportunità. Non è stato facile dirle che volevo cambiare e andarmene. Ha capito».
Il rapporto con la bellezza negli anni è cambiato?
«Diventando mamma fai riflessioni diverse. Non sei più la bellona di turno, sai che la bellezza passerà. Ho costruito qualcosa anche grazie alla personalità. Non ne ho poca».
Che pensa di chi si spoglia in nome della libertà e della lotta contro il patriarcato?
«Il patriarcato c’entra ben poco. Mostrare il corpo è un fatto di vanità. Sono fiera del mio corpo, altrimenti non mi sarei spogliata, e mi piace provocare. Il patriarcato non si combatte con il culo di fuori, ma difendendo i diritti».
Le donne sono ancora penalizzate, questa è la verità.
«Alle donne non perdonano niente, ai maschi tutto: c’è una disparità di trattamento, anche negli stipendi. Le donne sono diventate più mascoline per difendersi, alla fine non so se sia una cosa positiva».
Ha intimorito gli uomini?
«A volte, sì. Ma se non fosse successo, non avrei ottenuto i miei traguardi. Mi prendo il merito della sensualità
; però, dietro le quinte, nel lavoro, mi sono inventata il ruolo della cattiva».
Anche nel privato?
«Da sempre. Sono sola da un po’. Alla fine della fiera hanno avuto paura di me e del personaggio. Oggi vorrei incontrare un uomo più serio, più grande, che non entri in competizione. Basta con i meccanismi tossici che non portano a niente di buono. Non condividerei più la mia vita con chi non ha la sensibilità emotiva, ed è incapace di comprendere che soffro anche io».
Rivendica il diritto alla fragilità?
«Assolutamente. Devi mostrarti sempre forte, vincente. Mi sono rialzata tante volte. L’ambiente in cui lavoro non è tenero».