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 2025  marzo 08 Sabato calendario

Bando per il Festival di Sanremo: Torino è favorita come alternativa

Nella partita a poker tra Rai e Sanremo, Torino cala l’asso. La città, forte del risultato incassato con gli Eurovision nel 2022, risulta ad oggi l’alternativa più probabile al teatro Ariston per ospitare la storica kermesse. La posta in gioco è il Festival della canzone italiana, per 75 anni legato alla città di Sanremo fino a quando leggi e burocrazia non l’hanno messo in discussione.
Perché potrebbe cambiare città
La sentenza del Tar dello scorso dicembre ha imposto, dall’edizione 2026, di indire un bando, dichiarando illegittimo l’affidamento diretto alla tv pubblica. La Rai ha fatto ricorso e il Consiglio di Stato si pronuncerà il 22 maggio, ma nel frattempo va pensata e imbastita la prossima edizione. L’attesa obbliga, dunque, a predisporre un piano B, da cui l’ipotesi Torino. Se da un lato, infatti, volontà e buonsenso spingono a risolvere la bagarre lasciando le redini del Festival alla Rai e il palco a Sanremo, dall’altro l’esito della contesa non è così scontato. Al netto della pronuncia del Consiglio di Stato, viale Mazzini attende di capire clausole e richieste indicate nel bando di gara: gli indirizzi della Giunta sanremese sono già noti, a giorni il Comune dovrebbe pubblicare la determina per darne applicazione. Tra i punti, quello che ha fatto più discutere è la richiesta al partner di riconoscere al Comune un corrispettivo di 6,5 milioni di euro (invece dei 5 precedenti) e l’1% degli introiti pubblicitari. Bisogna vedere se Rai è disposta. L’alternativa è clonare l’evento, stando però attenti a non riprodurre né il Festival di Sanremo né il Festival della Canzone Italiana in quanto marchi registrati.
L’esperienza del Song Contest
Torino è alla finestra. Al momento il Comune non si esprime. Tuttavia, secondo indiscrezioni, l’ipotesi di Torino non sarebbe stata avanzata dalle istituzioni piemontesi, bensì dall’Ebu, il soggetto privato organizzatore dell’Eurovision. L’ente si è infatti dichiarato pienamente soddisfatto della gestione del Song Contest, elogiando la professionalità e l’efficienza dimostrate dalla città sotto il profilo organizzativo.
Si tratta di un endorsement significativo, anche perché la Rai ha un obbligo contrattuale con l’Eurosong, che prevede l’organizzazione di un festival musicale nazionale il cui vincitore acceda alla competizione europea. Qualora la trattativa con Sanremo dovesse fallire, l’emittente pubblica sarebbe comunque tenuta a individuare un’altra opzione. Torino sarebbe in pole non solo per le competenze organizzative già dimostrate con eventi di rilievo internazionale, ma anche per le sue infrastrutture, che garantiscono un’elevata accessibilità grazie alla presenza dell’aeroporto di Caselle e ai collegamenti dell’alta velocità.
"Torino ha le carte in regola”
Anche dal fronte politico arrivano posizioni favorevoli a questa ipotesi. «Torino avrebbe tutte le carte in regola per ospitare il prossimo Festival della Canzone Italiana» hanno fatto sapere i parlamentari piemontesi della Lega in Commissione di Vigilanza Rai, Giorgio Maria Bergesio ed Elena Maccanti. «Pur senza entrare nel merito della disputa tra il Tar della Liguria e la Rai, siamo convinti che il capoluogo piemontese rappresenti una sede ideale per la manifestazione». «Non dimentichiamo – hanno aggiunto – che la nostra città ha già ospitato con successo eventi di portata internazionale, come l’Eurovision Song Contest e le Atp Finals. Siamo certi che, qualora si presentasse l’opportunità, Torino saprebbe garantire un successo all’altezza delle aspettative».