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 2025  marzo 08 Sabato calendario

"Ha dei barattoli in mano". Il racconto dettagliato del delitto di Pierina

La grande novità nel caso di Pierina Paganelli è che c’è una seconda persona indagata, non per il delitto tout court ma per favoreggiamento: si tratta della nuora Manuela Bianchi, ovvero la persona che il giorno dopo il 3 ottobre 2023, quando l’anziana fu uccisa a Rimini, chiamò i soccorsi. Ma cosa ha detto Bianchi allora, cosa ha detto ora e cosa ha portato all’indagine?
Manuela Bianchi, interrogata inizialmente come persona offesa in quanto parente della vittima, ha raccontato che la mattina del 4 ottobre sarebbe scesa in garage per prendere la macchina e quando ha aperto la porta basculante del box, Louis Dassilva sarebbe già stato lì. Dassilva, che è indagato per l’omicidio e avrebbe intrattenuto con Bianchi una relazione extraconiugale all’epoca dei fatti, si sarebbe portato l’indice alla bocca e le avrebbe sussurrato all’orecchio: “C’è una donna a terra, vai a chiedere aiuto all’inquilino del primo piano e resta con lui”.
Poi la prima telefonata ai soccorsi, in cui Bianchi ha illustrato: “C’è una donna a terra che sembra apparentemente scivolata, perché aveva dei barattoli in mano caduti”. Bianchi non avrebbe riconosciuto la vittima ma avrebbe visto i barattoli illuminati dalla luce dell’ascensore. Il suo è stato un racconto particolareggiato agli inquirenti, che ne hanno verificato già il 70%, per cui la donna è ritenuta attendibile.
“È stato a tratti emozionante, perché quando si arriva alla verità – perché Manuela ha raggiunto la verità, è stato un percorso, l’abbiamo sempre stimolata a raccontare la verità… È stata tanto tempo in silenzio perché è un percorso difficile, ricordiamoci che c’era, probabilmente c’è ancora, un grande sentimento di Manuela nei confronti di Louis Dassilva”, ha commentato a Quarto Grado il suo consulente Davide Barzan, riferendosi al proprio lavoro e a quello della sorella, la legale Nunzia Barzan.
Intanto però Quarto Grado ha portato a una nuova testimonianza: vedendo la puntata della settimana scorsa, un’altra inquilina si è riconosciuta in un rumore in video e si è presentata dagli inquirenti per dire che quella mattina sarebbe scesa a prendere il motorino. Non avrebbe visto nessuno, ma solo la porta basculante del box di Bianchi aperta e la luce accesa, eventualità in effetti confermata dai consumi elettrici.
Ci sono infatti alcuni indizi che hanno portato all’indagine su Bianchi per favoreggiamento: la perizia fonica in cui si sentirebbe un vociare, la perizia elettrogena, le analisi sui cellulari di Bianchi e Dassilva, la testimonianza della donna del motorino che avrebbe detto di aver inizialmente “avuto paura perché forse c’è un assassino in giro”.