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 2025  marzo 07 Venerdì calendario

Massiccio attacco russo sull’Ucraina, Zelensky ribadisce la richiesta di una tregua in mare e aerea

Le notizie peggiori, dopo una notte di attacchi russi straordinariamente violenti lanciati in tutta l’Ucraina, arrivano da Ternopil, nella parte occidentale del Paese, molto lontana dal fronte: “L’aria è irrespirabile”, dicono testimoni sul posto dopo che la città è finita nel mirino di sette missili russi Kalibr lanciati dal Mar Nero. Due di questi hanno sfondato centrali di produzione e snodi della rete del gas, ma “l’odore acre” che si è diffuso in città dopo le esplosioni nel cuore della notte richiama altri gravi ricordi di questa guerra: il 13 maggio 2023 una serie di attacchi a Khmelnytskyi e Ternopil levò una nube chimica che fece scattare un allarme internazionale. C’era il sospetto fosse stato colpito un deposito di armi e munizioni occidentali con uranio impoverito, anche se i monitoraggi non rilevarono picchi di radioattività. Secondo il sito di monitoraggio SaveEcoBot, l’aria nel centro di Ternopil oggi è inquinata e “dannosa” per le categorie a rischio.
Complessivamente, la scorsa notte i russi hanno lanciato 261 attacchi aerei, secondo la Difesa ucraina, con 67 missili partiti dai bombardieri strategici Tu-95 e dai sommergibili nel Mar Nero, e 194 droni. Per contrastare l’attacco gli ucraini hanno levato in volo non solo gli F16 americani ma anche i Mirage-2000 francesi, al loro debutto: sono arrivati in Ucraina da un mese. Secondo gli ucraini sono stati abbattuti 134 tra missili e droni: 25 missili Kh-101 a volo radente e Kh-55SM, otto missili da crociera Kalibr, un X-59 o X-69 oltre ai droni di varia natura tra cui gli Shahed.
Per quantità e qualità della minaccia è stato uno dei peggiori attacchi da molto tempo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito la richiesta una tregua in aria e in mare: “I primi passi per stabilire una vera pace dovrebbero essere costringere l’unica fonte di questa guerra, la Russia, a fermare questo genere di attacchi”, ha detto in un messaggio su Telegram. “Sosteniamo la cessazione delle aggressioni aeree e marittime come misura volta a rafforzare la fiducia tra le parti, nonché l’istituzione di un urgente cessate il fuoco”, rilancia il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.
L’obiettivo erano le infrastrutture energetiche e le fabbriche e depositi militari. Per la quarta notte consecutiva, per esempio, sono finiti nel mirino gli impianti energetici nella regione di Odessa della Dtek, il colosso privato ucraino di proprietà di Rinat Achmetov: è il suo sesto impianto pesantemente danneggiato nella regione negli ultimi 20 giorni. La Difesa ucraina conferma che i russi miravano alle “infrastrutture critiche” e “all’industria di produzione del gas”.
Mosca ha rivendicato gli attacchi “contro infrastrutture del gas e dell’energia che sostengono il funzionamento del complesso militare-industriale dell’Ucraina”, fornendo un bilancio diverso: “Gli obiettivi sono stati raggiunti e tutti i bersagli sono stati colpiti”. L’attacco è partito da molte differenti posizioni di lancio con obiettivi diffusi in tutta l’Ucraina ma mirati, e per fortuna stanotte non ci sono state vittime. L’allarme areo è durato tutta la notte, continuamente alimentato da ondate di altri caccia bombardieri in avvicinamento alle zone di lancio, da sequenze di missili partiti dal Mar Nero e da un’infinità di piccoli stormi di droni intercettati dai radar un po’ ovunque anche per tenere sotto pressione le difese aeree.
Da tempo non si vedevano così tante persone scendere nei rifugi in piena notte. E se non ci saranno passi avanti verso un accordo e un cessate il fuoco, questa rischia di essere una normalità persino moderata. Anche l’azienda aerospaziale americana Maxar Technologies ha bloccato l’accesso dell’Ucraina alle sue immagini satellitari, fondamentali per identificare le minacce sul territorio russo colpendo preventivamente le postazioni di Mosca con le armi di precisione.
Ci sono dubbi e interpretazioni diverse riguardo agli effetti del taglio dell’intelligence americana sulla possibilità di rilevare i lanci effettuati in Russia concedendo il tempo alle difese di abbattere missili e droni in avvicinamento; ma l’impossibilità di identificare e lanciare contrattacchi preventivi alle postazioni minacciose russe avrà effetti comunque pesanti sulla capacità di scongiurare attacchi all’Ucraina.