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 2025  marzo 07 Venerdì calendario

Sono di Mara Favro le ossa ritrovate nei boschi di Gravere, svolta nel giallo della donna scomparsa

Sono di Mara Favro le ossa ritrovate nei boschi di Gravere (Torino). È quanto emerge dagli accertamenti sul dna disposti dalla procura della Repubblica di Torino, che questa mattina ha ordinato «accertamenti tecnici irripetibili, in particolare l’autopsia, sul cadavere di Mara Favro diretti ad accettare cause della morte della stessa».
L’ordine, da parte della procura di Torino, degli accertamenti tecnici non ripetibili è stato notificato questa mattina dagli inquirenti agli avvocati degli indagati e dei familiari di Mara, assistiti dall’avvocato Roberto Taraniti.
Gli indagati sono Vincenzo Milione, gestore della pizzeria Don Ciccio di Chiomonte, pregiudicato, difeso dall’avvocato Luca Calabro’ e Cosimo Esposito, l’ex pizzaiolo (avvocata Elena Emma Piccati).
Il conferimento dell’incarico avverrà il 12 marzo. I pm affideranno a un medico legale il compito di «individuare le cause della morte» di Mara Favro.
La scoperta dell’identità di Mara è avvenuta nelle ore scorse, a quasi un anno dalla scomparsa della donna, sparita misteriosamente dalla Valle di Susa l’8 marzo 2024.

Il ritrovamento nei boschi
La svolta dell’indagine è avvenuta circa due settimane fa, quando nei boschi di Gravere i carabinieri del Nucleo investigativo di Torino, con i vigili del fuoco, compresi i Saf, hanno trovato, oltre la zona del depuratore, verso il fiume Dora, un paio di occhiali da sole identici a quelli che possedeva Mara, incastrati in un cespuglio, e, nelle ore successive, delle ossa e dei reperti che sono stati sequestrati e analizzati.
È parso da quel momento subito chiaro che la svolta era vicina. Anche perché in quella zona del bosco era stata agganciata l’ultima cella telefonica dal cellulare di Mara, prima che si spegnesse, nella notte dell’Otto marzo di un anno fa.
La conferma dal Dna
Nelle scorse ore è arrivato l’esito dell’analisi del DNA estrapolato dalle ossa: è di Mara Favro.
Il cerchio si è chiuso. Oggi i familiari di Mara, che la cercano da un anno, sanno la verità. Mara è morta, come temevano.
Adesso l’indagine si intensifica. Occorre capire perché e come Mara è morta. Il luogo in cui è stata trovata non è un luogo che fa ipotizzare un suicidio. È una discesa impervia. Cespugli e alberi coprono la visuale. Una delle più care amiche di Mara, Anna Di Battista, ripete da un anno: «Mara non si sarebbe mai ammazzata. Viveva per la figlia, di dieci anni. Non si sarebbe mai tolta la vita».
L’ex compagno: “Lo sospettavamo”
Massimiliano Favro, l’ex compagno di Mara, ora chiede giustizia: «Sospettavamo da giorni che fosse lei, ma non volevamo crederci. Eppure ora che lo sappiamo, anche se ce lo immaginavamo, è una botta fortissima. Adesso prendano quei maledetti assassini».