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 2025  marzo 07 Venerdì calendario

Il discorso del generale Zaluzhny: così Kyiv sta lavorando per il nucleare

Donald Trump si è unito all’«Asse del male» per distruggere definitivamente l’ordine globale così come lo conoscevamo prima. La Nato molto probabilmente morirà. L’Ucraina, pare di capire, sta andando avanti rapidamente nel programma nucleare, anche se «non ha ancora le sue armi nucleari» (dove quel che è importante è l’avverbio «non ancora»). L’Ucraina esisterà come soggettività sovrana solo districandosi tra Usa, Europa e Cina.
Chi parla così non è un outsider o un qualche commentatore libero da appartenenze, ma il generale Valery Zaluzhny, ex comandante delle forze armate ucraine, poi spedito da Zelensky a fare l’ambasciatore a Londra (c’è chi sospetta per tenere distante un potenziale rivale ingombrante nelle future elezioni presidenziali – che comunque non potranno mai esserci a guerra in corso). Il discorso di Zaluzhny – un uomo che in patria è considerato unanimemente un eroe, tra i principali artefici della strategia di immediata resistenza dopo l’invasione su larga scala della Russia nel febbraio 2022, che bloccò e fece fallire il piano del Cremlino «prenderemo Kiev in tre giorni» – è stato pronunciato la think tank Chatam House a Londra, e, nonostante il dibattito e gli ospiti successivi siano embargati (la regola è la massima confidenzialità), c’è invece accordo sulla divulgazione dei contenuti del discorso.
Zaluzhny esordisce constatando una cosa che può sembrare ovvia, ma ovvia non è, per un Paese come l’Ucraina: gli Stati Uniti sono ormai vicini all’Asse del male: «Vediamo che non sono solo l’Asse del male e la Russia a cercare di mettere in discussione l’ordine mondiale, anche gli Stati Uniti stanno distruggendo questo ordine». La Russia è «guidata da un criminale di guerra», ma la Casa Bianca sta facendo «passi verso il Cremlino, cercando di incontrarlo a metà strada». la Casa Bianca sta facendo sempre più passi verso il regime del Cremlino, sapendo bene che in questo caso l’Europa potrebbe diventare un nuovo obiettivo per la Russia. Un fattore innegabile in questo senso è la decisione, ad esempio, del Comando cibernetico statunitense di sospendere qualsiasi pianificazione rivolta alla Russia».

Zaluzhny ricostruisce per sommi capi come si è arrivato a questo: la formazione del nuovo ordine mondiale fu completata il 2 agosto 1945 a Potsdam, dove si decise definitivamente il futuro (almeno per più di quattro decenni). «Fu l’inizio di quella che passò alla storia come Guerra Fredda. Quest’epoca si è conclusa nel 1991 con il crollo dell’URSS e la fine del confronto bipolare». Poi «tutto è cambiato il 10 febbraio 2007, quando il presidente russo Putin, un anno prima della fine del suo secondo mandato, ha parlato alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco. Questo discorso può essere considerato un punto di svolta nella revisione dell’ordine mondiale esistente. “Nessuno si sente al sicuro, nessuno può nascondersi dietro il diritto internazionale come un muro di pietra”, disse Putin. Forse – ipotizza Zaluzhny – l’Occidente ha commesso un grave errore non prestando attenzione agli avvertimenti di Putin e non si è adattato all’era che sta arrivando, ed è per questo che oggi siamo qui». Fatto sta che un anno dopo, nel 2008, Putin ha iniziato una guerra in Georgia, e nel 2014 in Ucraina. «Nel 2022 ha attaccato l’Ucraina con tutti i mezzi possibili. Già 18 anni fa Putin disse, o meglio avvertì, che il modello unipolare, che in realtà mira esclusivamente a servire gli interessi degli Stati Uniti e di un numero ristretto di Stati, non è sostenibile. All’epoca disse che la Cina, l’India e altri Paesi in via di sviluppo sarebbero diventati forse le economie più importanti del mondo a seguito della trasformazione»
Ora si va verso una stop alla guerra per esaurimento, ma in quale scenario? Lo scenario sarà decisivo. «La guerra in Ucraina ha praticamente esaurito i “margini di sicurezza” economici e industriali della maggior parte dei Paesi – osserva Zaluzhny – soprattutto della Russia, degli Stati Uniti e dell’Europa. Non hanno davvero le risorse per continuare le operazioni militari, mentre il dispiegamento della produzione di armi si è rivelato eccessivo, a patto che si raggiungano accordi per la fine delle ostilità». Nel frattempo, la guerra in Ucraina dimostra come siano ormai obsolete sia le tattiche che le strategie belliche teorizzate in ambito nato: «I cambiamenti avvenuti sui campi della guerra russo-ucraina che hanno portato alla crisi globale dell’arte operativa e delle dottrine della NATO, tra cui le classiche operazioni su larga scala con un incredibile consumo di risorse non solo hanno perso la loro rilevanza, ma sono diventate addirittura suicide. Ma solo l’Ucraina e l’Asse del Male lo sanno». Zaluzhny non lo dice così esplicitamente, ma tutto ormai sarà giocato sul tavolo di droni, mine, intelligenza artificiale, satelliti. Con i soldati che resteranno sì cruciali, ma in sostanza solo per definire, con i corpi, le linee di contatto.
In questo quadro, «alla luce dei recenti avvenimenti e delle future intenzioni degli Stati Uniti in materia di sicurezza in Europa, nonché dell’impreparazione della NATO ad affrontare la Russia, almeno senza gli Stati Uniti, la posizione dell’Ucraina sta diventando sempre più attraente per l’Europa. Certo, l’Ucraina non dispone ancora di armi nucleari, quindi paga la sua libertà con il proprio sangue, ma le sue Forze Armate indicano che, probabilmente nel prossimo futuro (5-10 anni), una nuova architettura di sicurezza europea è impossibile senza l’Ucraina». Qui quel «non ancora» è fondamentale, così come l’arco temporale (un quinquennio), in cui pare di capire che Kyiv sarà in grado di dotarsidi un programma compiuto di riarmamento nucleare.
Zaluzhny ha chiuso il suo discorso a Chatam House citando uno scrittore canadese di science fiction, Karl Schroeder: «Una volta ha scritto: “Le previsioni non esistono solo per prevedere il futuro, ma per ridurre al minimo le sorprese”».