Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  marzo 07 Venerdì calendario

Migranti, Salvini attacca i giudici: “Sentenza vergognosa, li accolgano loro”. La presidente della Cassazione: “Insulti inaccettabili”

L’ordinanza della Cassazione sul caso Diciotti, che ha condannato il governo a risarcire i migranti bloccati per dieci giorni – ormai sette anni fa – sulla nave della Guardia costiera, innesca reazioni rabbiose da parte dei massimi rappresentanti dell’esecutivo. E porta a una presa di posizione da parte del magistrato più importante d’Italia, la prima presidente della Suprema Corte Margherita Cassano, che parla di “insulti inaccettabili” e di un attacco allo Stato di diritto. Una risposta indiretta alle parole del vicepremier Matteo Salvini, colui che decise di non far sbarcare i richiedenti asilo nel 2018, tenendo la nave della Guardia costiera in rada nel porto di Catania: “Pagassero i giudici”, ha detto commentando la decisione, definita “vergognosa” e “un’altra invasione di campo indebita“. “Se c’è qualche giudice che ama così tanto i clandestini, li accolga un po’ a casa sua e li mantenga. Chissà se di fronte allo splendido palazzo della Cassazione allestissero un bel campo rom e un bel centro profughi, magari qualcuno cambierebbe idea”, ha attaccato. Un intervento così sguaiato da spingere la presidente Cassano a firmare una nota ufficiale in difesa dei colleghi: “Le decisioni della Corte di Cassazione, al pari di quelle degli altri giudici, possono essere oggetto di critica. Sono invece inaccettabili gli insulti che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto”.
Prima di Salvini, contro i magistrati si era già espressa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Per effetto di questa decisione, il Governo dovrà risarcire – con i soldi dei cittadini italiani onesti che pagano le tasse – persone che hanno tentato di entrare in Italia illegalmente, ovvero violando la legge dello Stato italiano. Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni e confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante“, ha detto, definendo “assai opinabile” il principio affermato dalla Corte.
Anche l’altro vicepremier, Antonio Tajani, dice di non condividere la decisione “nelle basi giuridiche e nei contenuti”, ma dimostra di non avere ben chiari i termini della questione: “Se ogni migrante clandestino che non entra in Italia fa una causa al governo italiano e il governo italiano deve pagarlo, faremmo saltare i conti pubblici“, afferma il segretario di Forza Italia, come se tutti i clandestini venissero bloccati per dieci giorni su una nave in violazione di legge. Anatemi contro la magistratura anche dai profili social dei partiti di centrodestra: “Paghino questi giudici di tasca loro, se amano tanto i clandestini”, scrive la Lega in linea col suo leader, mentre Fratelli d’Italia parla di “scelte folli che offendono tutti i cittadini”.
Dall’opposizione interviene la segretaria del Pd Elly Schlein, che fa da controcanto alla premier: “Giorgia Meloni continua ad alimentare lo scontro con la magistratura per coprire i fallimenti del suo governo. Ma la Cassazione è l’ultimo grado di giudizio, come stabilito dalla Costituzione, che non cambia in base al suo umore. Non è possibile che ogni giorno il governo attacchi le sentenze. Ciò che allontana i cittadini dalle istituzioni è una sanità pubblica presa a picconate dai tagli del suo governo, con quasi cinque milioni di cittadini che rinunciano alle cure. Ciò che allontana i cittadini dalle istituzioni sono salari da fame, con 3,5 milioni di italiani poveri anche se lavorando e mentre Meloni affossa il salario minimo. Ciò che allontana i cittadini è il quasi miliardo di euro dei contribuenti scialacquato proprio da Meloni in Albania, per costruire delle prigioni vuote: il prezzo delle sue scelte intanto continuano a pagarlo gli italiani”, attacca.