La Stampa, 6 marzo 2025
Strage di piazza della Loggia: il pm dei minori di Brescia chiede 30 anni per Toffaloni
Davanti al tribunale dei minori i pm di Brescia hanno chiesto trent’anni di carcere per il veronese Marco Toffaloni, ritenuto uno degli esecutori materiali della strage di matrice neofascista di piazza della Loggia. I morti furono nove, oltre cento i feriti per la bomba piazzata durante un comizio sindacale. Toffaloni, che frequentava ambienti legato all’organizzazione di estrema destra Ordine Nuovo, il 28 maggio 1974 non aveva ancora 17 anni e la richiesta di 30 anni è il massimo per i minori. L’uomo adesso è cittadino svizzero. Dopo l’intervento della pm, Caty Bressanelli, che ha depositato anche una memoria, deve ora intervenire il difensore di Marco Toffaloni, l’avvocato Marco Gallina. Al termine della sua arringa con tutta probabilità il presidente Federico Allegri aggiornerà il processo per le repliche e la camera di consiglio.
Ad accusarlo ci sono le parole del pentito Gianpaolo Stimaglio, ex di Ordine Nuovo, che in aula ha raccontato di avere raccolto la confessione di Toffaloni in un hotel di Peschiera, alla fine degli Anni 80: «Mi disse che a Brescia c’era anche lui: “Gh’ero anche mi”. E se c’era, non era certo per turismo». A supporto di questa testimonianza, c’è una foto scattata quella mattina in piazza della Loggia che ritrae l’allora giovanissimo accusato.
A puntare il dito su Toffaloni c’è anche Ombretta Giacomazzi, allora fidanzata del neofascista Silvio Ferrari, che nove giorni prima della strage morì in sella alla sua Vespa che saltò in aria in piazza del Mercato. I due si incontrarono a Verona durante una trasferta da Brescia per incontrare uomini della Nato e dei Servizi segreti italiani.