Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2025  marzo 06 Giovedì calendario

In vendita una cena con Trump: ecco quanto costa sedersi al suo tavolo o avere un incontro privato

Accesso in vendita a Mar-a-Lago per incontrare il presidente degli Stati Uniti: secondo quanto ha appreso la rivista Wired, ricchi sostenitori del presidente Donald Trump pagano milioni di dollari in cambio della prossimità con il capo della Casa Bianca che è anche proprietario dell’opulento club-resort. Uomini d’affari possono garantirsi un faccia a faccia con Trump per 5 milioni di dollari, secondo le fonti di Wired, mentre in una recente cena serviva un milione di dollari all’aspirante commensale per garantirsi un posto a tavola, come specifica un invito ricevuto dalla rivista. «Siete invitati a una cena a lume di candela con Donald J. Trump come ospite d’onore», si legge nell’invito per la serata del primo marzo intestato a Maga Inc, un super sostenitore della campagna presidenziale di Trump.
«Ulteriori dettagli al Rsvp. I Rsvp saranno accettati in ordine di arrivo. Lo spazio è molto limitato, un milione di dollari a persona». Il biglietto precisa che Trump appare all’evento solo per fare un discorso e non sollecita fondi o donazioni. «Sono tutti quelli che hanno perso il treno all’inizio», ha detto a Wired una fonte trumpiana accennando in particolare al settore del tech, i cui executive, sull’esempio di Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg e altri stanno affrettandosi a mostrare fedeltà alla nuova amministrazione.
I tete-a-tete con Trump da 5 milioni starebbero diventando particolarmente popolari nel mondo del business: non è chiaro, secondo il magazine, dove vadano a finire i fondi mentre secondo una fonte «andrà tutto alla biblioteca presidenziale» che potrebbe essere costruita una volta scaduto il secondo mandato. È inconsueto che un presidente in carica faccia eventi di raccolta di fondi nei primi mesi alla Casa Bianca, ha detto a Wired Don Moynihan, esperto di public policy all’Università del Michigan. «Il problema è l’accesso. La gente si aspetta di ricevere un trattamento presidenziale donando soldi a Trump», ha detto Moynihan che ha definito la situazione «preoccupante perché dimostra l’assenza di guard rail etici di questa amministrazione in cui non sembra esserci una chiara linea di separazione tra gli affari di Trump e la presidenza».