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 2025  marzo 06 Giovedì calendario

Padova, lascia denaro e una casa a una bambina orfana: l’eredità di 365 mila euro per gli studi della piccola

L’appartamento è stato valutato 103.989,27 euro. Nel conto corrente, poi, ci sono 261.428,50 euro. La somma dà un totale di circa 365 mila euro. Una cifra ragguardevole, quindi, quella che A.F., deceduta a Padova cinque anni fa, ha lasciato in eredità al Comune, con la clausola di spenderli per far studiare una bambina orfana e sola. L’altro ieri in giunta, infatti, il vice sindaco Andrea Micalizzi ha presentato la delibera che definisce esattamente l’ammontare del lascito, dopo il completamento delle procedure di inventario seguite all’apertura del testamento olografo. Con l’approvazione del documento illustrato dal numero 2 di Palazzo Moroni, adesso il Municipio può accettare il patrimonio e quindi procedere con l’esecuzione delle ultime volontà della signora.
Quest’ultima prima di morire aveva messo nero suo bianco che il suo ultimo desiderio era di destinare a questo scopo tutto quanto in suo possesso, cioè beni immobili, gioielli, liquidità monetaria e bancaria.
 
La storia
La decisione affonda le radici nel fatto che lei stessa era stata abbandonata dai genitori subito dopo la Seconda Guerra Mondiale. La protagonista era nata nell’aprile del 1945 e poco dopo mamma e papà l’avevano lasciata ed era cresciuta in una famiglia che l’aveva accolta con la formula dell’affiliazione. Nonostante l’affetto, però, aveva dovuto fare i conti con la povertà del nucleo a cui era stata affidata, ma alla fine era riuscita comunque con grandi sacrifici a studiare, cosa che le aveva consentito di ottenere un’occupazione che le ha permesso di vivere in buone condizioni fino a 75 anni.
A.F. era nubile, non aveva eredi, e con il trascorrere degli anni si sono affievoliti i legami con la “nuova” famiglia, i cui membri sono via via deceduti. Ed essendosi ritrovata nuovamente sola ha deciso di fare qualcosa di concreto per supportare chi come lei in passato si trova oggi a fare i conti con un’infanzia difficile.
Il testamento
Nel documento che ha vergato prima di andarsene per sempre, ha precisato: «Io sottoscritta A.F., nel pieno possesso delle mie facoltà mentali e fisiche, con questo mio testamento olografo dispongo quanto segue: tutto il mio patrimonio immobiliare, preziosi e liquidità monetaria e bancaria devono servire per una bimba orfana e sola per mantenerne gli studi». Tre righe secche, ma esaurienti, che l’avvocato Beatrice Piovan, in qualità di curatore dell’eredità, ha ufficializzato dopo la scomparsa della signora, nel novembre del 2020.
Le volontà erano inequivocabili, ma il curatore, dato che la defunta viveva sola e non aveva familiari conosciuti, ha dovuto fare un’accurata ricerca per verificare che non ci fossero eredi legittimi che potessero impugnare il testamento. Portate a compimento tutte le procedure propedeutiche, alla fine il giudice ha autorizzato la pubblicazione del testamento olografo e ha messo a conoscenza della notizia il Comune.
L’appartamento lasciato dalla benefattrice si trova all’Arcella, dove la signora viveva, mentre titoli e gioielli sono stati custoditi dalla banca.