La Stampa, 5 marzo 2025
Opa di Bpm su Anima, via libera di Banca d’Italia. Cosa succede ora nel risiko della finanza
Banco Bpm ha ottenuto il nulla osta della Banca d’Italia per l’Offerta pubblica di acquisto volontaria promossa sulla totalità delle azioni ordinarie di Anima Holding. La banca sottolinea che il via libera è arrivato «in relazione all’acquisizione delle partecipazioni indirette di controllo nelle società di gestione del risparmio controllate da Anima senza prescrizioni, condizioni o limitazioni» quindi «la relativa condizione di efficacia all’offerta si considera pertanto avverata».
Venerdì scorso l’ad di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha ottenuto una maggioranza bulgara (97,7 per cento) dall’assemblea dei soci per aumentare il prezzo dell’offerta su Anima (da 6,2 a 7 euro per azioni) e assicurarsi una fiches in più per il successo dell’operazione.
Proprio questo rilancio ha spinto l’ad di Unicredit, Andrea Orcel, a ventilare l’ipotesi di lasciare cadere l’ops da10,1 miliardi che ha a sua volta lanciato sull’istituto milanese. Il ragionamento è che se l’opa su Anima rendesse Banco Bpm finanziariamente meno attraente, Unicredit potrebbe ritirare la propria offerta da Piazza Meda.
Una mossa che modificherebbe in profondità gli scenari del risiko bancario creando incertezza per gli azionisti del Banco e che potrebbe influenzare le altre grandi partite in corso. A partire da quella su Generali. Così il 27, l’assemblea di Unicredit sarà chiamata ad approvare l’aumento di capitale da 10,1 miliardi al servizio dell’ops, tutta carta contro carta, sul Banco che a quel punto sarà, almeno teoricamente, una realtà che ingloba anche l’asset management.
Intanto entro una decina di giorni Palazzo Chigi dovrebbe convocare sia Orcel che Castagna, per un’audizione proprio per esaminare l’operazione.