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 2025  marzo 05 Mercoledì calendario

Dai 350 miliardi a Kiev alle pensioni ai defunti: tutte le bugie del discorso di Trump

Ha stabilito un record effettivo, con il più lungo discorso sullo “stato dell’unione” nella storia dell’America: un’ora e quaranta minuti, circa sessanta di più del primato precedente stabilito da Bill Clinton. Ma in quel profluvio di parole, Donald Trump ha pronunciato innumerevoli inesattezze, ripetendo molte delle falsità che aveva già affermato con insistenza dall’inizio del suo secondo mandato presidenziale. Ecco le principali, individuate da un fact-checking del Guardian e di altri media.
350 miliardi all’Ucraina
Questa è una delle sue menzogne preferite: Trump l’ha riaffermata di recente anche durante gli incontri alla Casa Bianca con il premier britannico Starmer e con il presidente francese Macron, venendo immediatamente corretto da entrambi, ma ciò non gli ha impedito di ripeterla ancora una volta, davanti a milioni di americani, nel discorso teletrasmesso ieri sera in diretta dal Campidoglio di Washington.
Il presidente ha detto che gli Stati Uniti hanno dato all’Ucraina 350 miliardi di dollari dall’invasione russa nel febbraio 2022 a oggi mentre l’Europa ne ha dati appena 100 miliardi. In realtà, come attesta uno studio dell’autorevole Kiel Institute, in tre anni di guerra gli Usa hanno fornito aiuti a Kiev per 120 miliardi di dollari e l’Unione Europea per 138 miliardi di dollari.
Se si includono gli aiuti di Paesi che non fanno parte della Ue, come il Regno Unito, l’assistenza europea all’Ucraina è ancora maggiore. Ma per questa come per altre dichiarazioni smentite dai fatti, Trump sembra convinto che una bugia ripetuta in continuazione finisce per suonare veritiera alle orecchie dell’opinione pubblica.
La “direzione giusta”
Trump ha detto che “per la prima volta nella nostra storia moderna, la maggioranza degli americani è dell’opinione che il Paese sta andando nella direzione giusta”. La verità è che il presidente ha citato un sondaggio di alcune settimane fa, prodotto da un istituto di rilevamenti statistici fortemente legato al partito repubblicano, in cui peraltro appariva uno scarto minimo fra chi riteneva che con Trump l’America stesse marciando nella giusta direzione (47 per cento degli interpellati) rispetto a chi pensava che marciasse nella direzione sbagliata (46 per cento).
Un sondaggio degli ultimi giorni, condotto dal medesimo istituto di pur dubbia imparzialità, ha ribaltato questo dato, indicando che la direzione impressa da Trump all’America è sbagliata per il 50 per cento e giusta per il 45 per cento dell’opinione pubblica. Altri recentissimi sondaggi, a cura di agenzie di stampa come la Reuters o istituti giudicati politicamente imparziali, individuano maggioranze ancora più ampie secondo cui la direzione trumpiana è sbagliata: 49 a 34 per cento, 50 a 38, 56 a 44. Il Guardian ricorda che nell’ultima settimana del primo mandato presidenziale di Trump, dopo la sua sconfitta alle urne a opera di Joe Biden e l’assalto dei suoi sostenitori al Congresso il 6 gennaio 2021 per impedire la certificazione della vittoria del candidato democratico, l’81 per cento degli americani diceva che con Trump gli Usa avevano preso la direzione sbagliata e solo il 19 per cento la considerava la direzione giusta.
Frodi per “centinaia di miliardi"
Anche la sua affermazione di avere scoperto ed eliminato “frodi per centinaia di miliardi di dollari” in programmi governativi è un’invenzione senza alcuna prova. L’esempio più eclatante indicato dalla sua amministrazione, un presunto piano per acquistare 50 milioni di dollari di profilattici da spedire ai palestinesi della striscia di Gaza, è risultato completamente falso.
Assistenza sociale “ai defunti"
Trump ha affermato che la Social Security distribuisce pensioni e assistenza sociale a “milioni di persone decedute da anni”, citandolo come uno degli sprechi governativi da lui eliminati. In realtà, sebbene un rapporto del 2015 avesse rivelato che le autorità non hanno ricevuto il certificato di morte di 6 milioni di americani, risulta che soltanto 13 cittadini continuano a ricevere pagamenti statali avendo un’età di 112 anni su cui permangono dei dubbi.
Aiuti per la “diversità” alla Birmania
Tra gli aiuti internazionali definiti da Trump “ridicoli” e perciò cancellati dalla sua amministrazione, il presidente ha citato i 45 milioni di dollari inviati alla Birmania (Myanmar) per “borse di studio a beneficio della diversità e dell’inclusione”. La definizione sembra alludere a programmi a favore della comunità Lgbt, i cui diritti sono attaccati frequentemente dal capo della Casa Bianca. Una tesi già sostenuta nei giorni scorsi da Elon Musk, nel suo ruolo di ministro dell’Efficienza Governativa. Senonché le borse di studio in questione non erano dirette a beneficiare la diversità di genere, bensì a finanziare l’istruzione superiore di studenti di “diverso retroterra” etnico e religioso, ovvero le minoranze represse dalla dittatura militare birmana.
Più risultati “in un mese”
Il presidente ha iniziato il discorso affermando di avere raggiunto in un mese al governo “più risultati di quelli raggiunti da ogni altra amministrazione nella storia americana in un intero mandato di quattro anni o in due mandati” ossia in otto anni. Anche questa una dichiarazione priva di basi fattuali e chiaramente insensata, se messa a confronto con risultati storici realizzati da alcuni dei suoi predecessori, come l’abolizione dello schiavismo, il New Deal, la vittoria nella Seconda guerra mondiale e la conquista della Luna. In effetti, nel discorso Trump ha parlato soprattutto di programmi ancora tutti da realizzare, “la Groenlandia sarà nostra, riprenderemo il canale di Panama, pianteremo la bandiera americana su Marte”, e di una “età dell’oro” per l’America che per ora esiste soltanto nella sua retorica.