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 2025  marzo 05 Mercoledì calendario

Bruno Pizzul, gli aneddoti di Aldo Serena: «Gli feci uno scherzo mascherato mentre pedalava, lui mi mandò a quel paese ma con garbo»

«Era uno di noi, la prima cosa che mi viene da dire è questa. Quando mi sono svegliato stamattina (mercoledì, ndr) e ho appreso la notizia mi è scesa una grande tristezza. Se ne va un uomo e un professionista eccezionale». Aldo Serena, ex centravanti trevigiano della Nazionale e di Milan, Juventus, Inter e Torino, non crede ai propri occhi, quando apprende la notizia della morte di Bruno Pizzul, 86 anni, giornalista apprezzato e stimato e telecronista affermato per anni sulla cresta dell’onda, prima alla Rai, poi nell’ultima parte della sua carriera a La7. Serena ricorda Pizzul con grande affetto e commozione.
Aldo Serena, cos’ha rappresentato per lei Bruno Pizzul?
«Una persona veramente straordinaria, ricca di umanità, colta, di talento, un professionista fra i migliori che abbia mai conosciuto. Era uno di noi, quando viaggiavamo in aereo con la Nazionale spesso era con la squadra ed era apprezzato veramente da tutti. Non ho trovato nel corso della mia esistenza una sola persona che ne abbia parlato male».
Qualche aneddoto da ricordare?
«Per anni abbiamo abitato a Milano, molto vicini uno all’altro. Avevamo rapporti eccellenti, spesso ci fermavamo a parlare, non solo di calcio. Non eravamo della stessa regione, ma veneti e friulani secondo me sono molto simili e non a caso andavamo molto d’accordo. Sentivo la stessa matrice, sentivo origini simili, ci intendevamo al volo. Ricordo benissimo una volta che lo vidi mentre girava in bicicletta, cosa che amava fare particolarmente. Allora organizzai uno scherzo, presi la macchina, indossai occhiali scuri e berretto e mi fermai accanto a lui chiedendogli indicazioni per San Siro. Bruno, gentilissimo, cominciò a spiegarmi la strada, poi guardò meglio dentro la macchina e mi riconobbe. Si fece una risata e mi mandò a quel paese».
Ha conservato qualche filmato delle sue partite commentate da Pizzul?
«Ne ho diversi a casa. Mi ricordo, in particolare, un Inter-Malmoe di Coppa dei Campioni. Io quella sera segnai, ma mi infortunai al momento di calciare in porta. Ne venne fuori un tiro strano che entrò ugualmente in porta. Bruno commentò quasi divertito, poi gli spiegai quello che era successo e lui capì. Era sempre discreto, competente nelle sue analisi, anche quando esprimeva una critica era garbato, mai sgradevole. Lo ascoltavi e prendevi nota, spesso aveva ragione anche perché aveva giocato a calcio, a buoni livelli anche nel Catania e si vedeva che ne capiva».
In Nazionale cosa ricorda di Pizzul?
«Era quasi sempre con noi, spesso viaggiava sullo stesso volo e capitava di parlare e chiacchierare di tantissime cose. Dopo le partite molti di noi si fermavano a chiedergli cosa pensasse del match appena finito. Io avevo un rapporto veramente buono, quando sbagliai il rigore a Italia 90 in semifinale con l’Argentina lui mi consolò e fu molto attento alle parole, capiva il momento brutto».
Ha più rivisto le immagini di quella serata?
«Sì, ma per fortuna non è la prima che mi viene in mente con la sua voce. Ce ne sono state tante altre, anche con le squadre di club, che mi videro protagonista con la sua telecronaca. Le ho ascoltate diverse volte, mi hanno accompagnato per tanto tempo».
Quando lo aveva visto l’ultima volta?
«In tempi recenti e lo avevo visto abbastanza bene. Non sapevo che non stesse bene, devo dire che oggi è una giornata davvero triste. Perdiamo una grande persona per tutto il mondo del calcio, non è retorica ma è la pura verità»