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 2025  marzo 05 Mercoledì calendario

Castello Brianza, in vendita la Consolata di Bevera: «Calo delle vocazioni, costi dell’immobile insostenibili»

«Il parco immenso, gli edifici, i costi sono altissimi e noi siamo rimasti in otto. Il calo delle vocazioni ha portato ormai già da decenni alla chiusura del seminario e credo che alienare la proprietà fosse l’unica alternativa. Ma posso assicurare che resteremo in Brianza, anche se non sappiamo ancora dove ci trasferirà la diocesi». Padre Danilo Caraballo, 42 anni, tradisce le origini argentine. Spiccato accento spagnolo, spiega i motivi per cui da qualche giorno sul sito della società Yard Re di Milano è comparso l’annuncio di vendita della Consolata di Bevera, a Castello Brianza, nel verde delle colline lecchesi. La loro casa, i missionari di Maria Santissima Consolata. Un’area verde di 38 mila metri quadrati, a cui si aggiungono altri seimila metri di fabbricati: il villino ottocentesco in stile liberty (tre piani e la torretta, dove vivono i religiosi), un secondo edificio, che un tempo ospitava il seminario, oggi sede di una scuola primaria e secondaria paritaria gestita da una cooperativa, l’appartamento del custode, una cappella e due piccoli depositi. Prezzo e trattativa riservati, ma è facile immaginare una cifra a sei zeri. Quanto alla futura destinazione d’uso tutte le ipotesi sono aperte, anche se la collocazione, «vista aperta e libera sulle colline brianzole», come sottolinea l’annuncio, potrebbe attrarre investimenti nel settore turistico ricettivo.
Dalla sede centrale di Torino dei Missionari della Consolata confermano che le spese erano diventate insostenibili, dopo la chiusura, ormai da decenni, del seminario inaugurato nel 1949 e arrivato a contare fino a 169 religiosi. Negli anni Novanta la decisione di trasformare la struttura in un centro missionario, con accompagnamento degli adolescenti, vicinanza agli anziani negli ospedali e nelle case di riposo, formazione dei catechisti, celebrazione delle messe settimanali. «Se i missionari dovessero andarsene per noi sarebbe una gravissima perdita», spiegano i sindaci di Castello Brianza, Sirtori e Barzago. «La presenza di questi istituti religiosi si fa oggi ancor più indispensabile. La loro eventuale partenza sta allarmando i preti locali», commenta don Giorgio De Capitani, sacerdote di Monte di Rovagnate. Ma il padre superiore Caraballo rassicura: «Servirà tempo prima che l’immobile venga venduto e anche se saremo spostati continueremo la nostra opera in Brianza».
Con lui, altri sette missionari, cinque molto anziani, gli altri hanno poco più di trent’anni. Sostegno alle parrocchie, animazione, la loro opera è preziosa. «Ci hanno chiamati in tanti in questi giorni – conclude —. Un affetto che emoziona. Nel corso degli anni molti benefattori ci hanno sostenuto, ma le difficoltà economiche sono troppe, siamo rimasti solo in otto e la nostra casa madre ha preso una decisione che rispettiamo. Con la promessa però di non trasferirci lontano dalla comunità che ci ha accolto e ora si preoccupa per noi».